Cronostoria dei movimenti studenteschi

Dal 1968 al 2012

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A studiare con attenzione la storia dei movimenti studenteschi emergono due dati apparentemente contraddittori: la continuità e la netta differenziazione della rappresentazione della protesta. In realtà, alla base troviamo un grosso cambiamento di paradigma: nel ’68 il Movimento era fortemente ideologizzato e aveva come obiettivo dichiarato l’attacco frontale  al sistema. Negli anni successivi e particolarmente a partire dal 2008 l’obiettivo sembra essere piuttosto la difesa dalla crisi economica e la paura del futuro. Nel primo si aggirava lo spettro di Marx, in quest’ultimo lo spettro del Precariato.

In entrambi, però, sono stati e sono protagonisti gli studenti, lo sfondo quello della realtà italiana. In alcuni casi i Movimenti sono stati contemporanei ad altri movimenti di protesta sollevatisi nel resto d’Europa e del mondo come il Sessantotto, in altri casi invece hanno rppresentato il sintomo di un disagio tutto italiano come il movimento del ’77 e la “Pantera” del 1989/1990.

Fin dai primi anni sessanta, anni di crescita economica e di accumulo di tensioni sociali e politiche, maturarono le basi di quel movimento che ebbe il suo culmine nel Sessantotto. Tutto il mondo subì una forte scossa nel 1968: dal movimento per i diritti civili negli Stati Uniti d’America all’assassinio di Ernesto Che Guevara in Bolivia, dalla mobilitazione contro la guerra del Vietnam in tutto il mondo occidentale alla grande rivoluzione culturale nella Repubblica Popolare Cinese, dalla Primavera di Praga in Cecoslovacchia al maggio francese in Francia, dalle mobilitazioni popolari e studentesche in Polonia, Giappone, Messico, Jugoslavia, Repubblica Federale Tedesca al sodalizio “studenti-braccianti-operai” che animò le proteste in Italia.

In periodi più vicini a noi il Movimento ha risentito e ha amplificato altri collegamenti internazionali, come per esempio, nel 2011, la protesta degli Indignados e di Occupy Wall Street. Si potrò notare, in questo quadro cronostorico riassuntivo che giova forse a uno sguardo d’insieme prima di verifiche più puntuali sui singoli movimenti, che la protesta è tanto più forte quanto più si catalizzano due fenomeni concomitanti: un periodo i crisi economica e una forte risonanza internazionale. I Movimenti sono interconnesi al mondo esattamente come ilmondo in cui vivono.

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1968. Nascita del Movimento Studentesco

Scontri di Valle Giulia (ROMA) 1-3-1968
Scontri di Valle Giulia (Roma) 1-3-1968

In Italia il ’68 produsse un’onda lunga che si sviluppò grazie all’attività di associazioni come il Movimento Studentesco e le organizzazioni della sinistra extraparlamentare che proseguirono le lotte politiche all’interno delle università e delle scuole per tutti gli anni settanta.

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Il Movimento del ‘77

Non garantiti

Una nuova protesta studentesca, questa volta prettamente italiana e caratterizzata da un rifiuto rivoluzionario del sistema dei partiti e dei sindacati, scoppiò tra il 1976 ed il 1978 ed è nota come movimento del ’77 e coincise con l’anno di fuoco del periodo dei cosiddetti “anni di piombo”. Il Movimento del ’77 è stato un movimento spontaneo, nato principalmente nell’area dei gruppi della sinistra extraparlamentare; fu del tutto nuovo sia a livello di forma che di sostanza rispetto ai precedenti movimenti studenteschi, come quello del Sessantotto; esso infatti fu caratterizzato dalla dichiarata contestazione al sistema dei partiti e dei sindacati, ma anche dei movimenti politici come erano stati fino ad allora e soprattutto dalla proposta di tematiche fino ad allora inedite.

La fine degli Anni di piombo e la stasi degli anni ‘80

Il rapimento dell’on. Aldo Moro e la strage della sua scorta ad opera delle Brigate Rosse ha chiuso un’epoca, definita correntemente  gli Anni di piombo. Non era pensabile proseguire su una strada rivelatasi chiaramente trgica e fallimentare. I Movimenti si spengono. Ci vorrà un decennio e l’emergere di una nuova generazione per articolare un qualche movimento di protesta a fronte di una situazione scolastica e universitaria rimasta immutata nel tempo e con tutte le sue problematiche non risolte.

1989-90. La “Pantera siamo noi”

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1990. Scritte sui muri della Sapienza di Roma durante la "Pantera"
1990. Scritte sui muri della Sapienza di Roma durante la “Pantera”

Alla fine degli anni ottanta, alla vigilia del crollo del muro di Berlino e dell’inizio della cosiddetta era post-moderna, esplose in Italia il movimento studentesco della Pantera. In Italia la Pantera nacque dall’occupazione dell’Università di Palermo, e in particolare della Facoltà di Lettere e Filosofia, il 6 dicembre 1989 e si estese poi a numerose università italiane fino alla primavera del 1990.

 

 

 

1992. Tangentopoli e Mani pulite

L’espressione Mani pulite designa una stagione degli anni novanta caratterizzata da una serie di indagini giudiziarie condotte a livello nazionale nei confronti di esponenti della politica, dell’economia e delle istituzioni italiane. Le indagini portarono alla luce un sistema di corruzione, concussione e finanziamento illecito ai partiti ai livelli più alti del mondo politico e finanziario italiano detto Tangentopoli. Furono coinvolti ministri, deputati, senatori, imprenditori, perfino ex presidenti del Consiglio.

Le inchieste furono inizialmente condotte da un pool della Procura della Repubblica di Milano (formato dai magistrati Antonio Di Pietro, Piercamillo Davigo, Francesco Greco, Gherardo Colombo, Tiziana Parenti, Ilda Boccassini e guidato dal procuratore capo Francesco Saverio Borrelli e dal suo vice Gerardo D’Ambrosio) e allargate a tutto il territorio nazionale, diedero vita ad una grande indignazione dell’opinione pubblica e di fatto rivoluzionarono la scena politica italiana. Partiti storici come la Democrazia Cristiana, il Partito Socialista Italiano, il PSDI, il PLI sparirono o furono fortemente ridimensionati, tanto da far parlare di un passaggio ad una Seconda Repubblica.

1994. La discesa in campo di Berlusconi

Silvio Berlusconi
Silvio Berlusconi

L’ingresso in politica di Silvio Berlusconi, noto anche come «discesa in campo» avvenne il 26 gennaio 1994, attraverso un messaggio televisivo registrato di 9 minuti dello stesso Berlusconi inviato a tutti i telegiornali. Tuttavia Berlusconi lavorava a questo passo fin dall’estate 1992 ed era parte del dibattito politico fin dal luglio 1993. Alla guida di Forza Italia, Berlusconi vinse, dopo appena due mesi, le elezioni politiche del 27 e 28 marzo 1994. Le motivazioni di questa scelta, la tipologia di campagna elettorale e le ragioni di questa vittoria fulminea sono in Italia motivo di ampio dibattito fin dagli inizi.

Anni ’90. Dispersione e riorganizzazione. L’era dei Centri Sociali

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Nella prima metà degli anni ’90 (erano passati solo un paio d’anni dalla fine del movimento della Pantera) avviene un cosolidamento delle attività dislocate sul territorio . Cessano di esistere i Movimenti e ogni regione , ogni città , ogni realtà politica comincia a pensare per sè. I Centri Sociali divennero il perno attorno a cui girava l’ Autonomia e l’ Autorganizzazione. Ma l’ala stuentesca , sempre più marginata e marginale , perse importanza . In questo clima di dispersione e di crisi nacquero e si consolidarono associazioni come l’ U.D.S. (unione degli studenti) , collocabili nell’area moderata del P.D.S.  Anche l’ U.D.U. (unione degli universitari) e gli Studenti.net (vicini alla C.G.I.L.) riuscirono a raccogliere sotto le loro bandiere buona parte degli studenti.

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Anni ’90. La ripresa dei movimenti radicali di destra

Una manifestazione di Forza Nuova
Una manifestazione di Forza Nuova

Questi sono anni in cui  anche i movimenti radicali di destra si riorganizzano . Con lo scioglimento dell’ M.S.I. molti militanti dell’ estrema destra si ritrovarono senza punti di riferimento. Ma a riorganizzarne le file ci pensarono Fiore e Morsello . Dopo la morte del secondo , Fiore rientrò , dopo una lunga latitanza in Inghilterra (dove si era stabilito , aspettando che le acque si calmassero . Diversi processi erano in corso , infatti , in Italia  dove è imputato per svariati reati) . Tornato in patria fondò l’organizzazione neo-nazista che diventerà nota col nome di Forza Nuova .

1997-98. La riforma Berlinguer

Scuole in rivolta, una 1998. Manifestazioni contro la riforma voluta dal ministro della Pubblica istruzione Luigi Berlinguer (Foto: Ansa)

1998. Manifestazioni contro la riforma voluta dal ministro della Pubblica istruzione Luigi Berlinguer (Foto: Ansa)

Nuove proteste organizzate scoppiarono diffusamente, a livello solo italiano, in occasione della pubblicazione della riforma Berlinguer (1997).

30 novembre 1999. Nasce il Popolo di Seattle

Il movimento no-global  prende  forma a Seattle il 30 novembre 1999, alla conferenza dell’Organizzazione Mondiale del Commercio, da qui la sua definizione di Popolo di Seattle, dove si verificarono i primi incidenti, e nel 2001 manifestazioni e scontri si susseguirono il 27 gennaio a Davos, in occasione del Forum Economico Mondiale, dal 15 al 17 marzo a Napoli ed il 15 giugno a Göteborg, per il Summit europeo.

G8 2001. Genova No Global

Genova G8

Luglio 2001. Durante la riunione dei capi di governo dei maggiori paesi industrializzati i movimenti no-global e le associazioni pacifiste diedero vita a manifestazioni di dissenso, seguite da gravi tumulti di piazza, con scontri tra forze dell’ordine e manifestanti e, durante uno di questi, trovò la morte il manifestante Carlo Giuliani.

La segnalazione di un attacco a una pattuglia di poliziotti portò alla decisione da parte delle forze dell’ordine di effettuare una perquisizione presso la scuola Diaz e, ufficialmente per errore, alla vicina scuola Pascoli dove stavano dormendo 93 persone tra ragazzi e giornalisti in gran parte stranieri, la maggior parte dei quali accreditati; il verbale della polizia parlò di una “perquisizione” poiché si sospettava la presenza di simpatizzanti del Black bloc ma, a distanza di anni, resta tuttora senza motivazione ufficiale l’uso della tenuta antisommossa per effettuare una perquisizione.

Tutti gli occupanti furono arrestati e la maggior parte picchiata, sebbene non avessero opposto alcuna resistenza; i giornalisti accorsi alla scuola Diaz videro decine di persone portate fuori in barella, uno dei quali rimase in coma per due giorni, ma la portavoce della Questura dichiarò in conferenza stampa che 63 di essi avevano pregresse ferite e contusioni e mostrò il materiale sequestrato senza dare risposte agli interrogativi posti dai giornalisti. Le immagini delle riprese mostrarono muri, pavimenti e termosifoni macchiati di sangue, a nessuno degli arrestati venne comunicato di essere in arresto e dell’eventuale reato contestato, tanto che molti di loro scoprirono solo in ospedale, a volte attraverso i giornali, di essere stati arrestati per associazione a delinquere finalizzata alla devastazione ed al saccheggio, resistenza aggravata e porto d’armi.

2003-05. La riforma Moratti

Il periodo 2003/2005 contrassegna le proteste contro la riforma Moratti.

2008-09. L’Onda anomala

14.11.2008

Alla fine del 2008 si diffonde la protesta dell’Onda. L’espressione “Onda” (o “Onda Anomala”) è stata usata per designare complessivamente le componenti del movimento di studenti universitari e medi nato negli atenei e nelle scuole superiori italiane nell’autunno del 2008. La nascita di tale onda di proteste è legata all’approvazione, sotto il governo Governo Berlusconi IV, dei decreti-legge n° 112/2008 e n° 137/2008, adottati durante l’estate e successivamente convertiti in legge (rispettivamente legge n° 133 del 6 agosto 2008 e legge n° 169 del 29 ottobre 2008), con cui è stato fortemente ridotto il Fondo per il Finanziamento Ordinario.

protesta palermo

2010-11. Dagli “Indignados” ai “Draghi ribelli”

Si fanno chiamare Draghi ribelli. Sono attivisti dei movimenti, precari, operai, studenti, professionisti e artisti, che hanno deciso di andare oltre le rispettive etichette per rivendicare, come un unico blocco, le stesse istanze. Una nuova prospettiva, dunque, rispetto alla generica etichetta di “indignati”, fortemente inflazionata in questo periodo e indicante – in qualche modo – una indistinta moltitudine. Volendo trovare un parallelo con il passato recente, lo stesso cambiamento che accadde poco prima del G8 di Genova, quando le anime diverse del movimento rientrarono sotto la definizione di “disobbedienti”.
“Draghi ribelli” è peraltro un nome non scelto a caso, ma con un preciso riferimento ai draghi orientali, gli stessi che secondo la leggenda controllano gli elementi, ergendosi a guardiani e difensori degli equilibri della Terra. Draghi che si ribellano contro i draghi occidentali, gli stessi che a loro dire hanno speculato sul popolo portando l’economia mondiale sull’orlo del precipizio. Non è un caso, infatti, che la prima grande azione di protesta abbia avuto come obiettivo la Banca d’Italia, simbolo del “governo delle banche e della finanza”. Un vero e proprio presidio il loro, iniziato due giorni fa e che sfocerà nella grande manifestazione di domani, quando centinaia di migliaia di persone sfileranno per le strade della Capitale. «Con l’occupazione della Banca d’Italia – hanno fatto sapere i loro portavoce – vogliamo dimostrare che la democrazia sta fuori da quel palazzo e noi da fuori la riconquistiamo. Faremo interventi, analisi, proposte, ci saranno bande musicali e artisti. Se ci cacciano, torneremo in molti di più». Un movimento che vuole “riprendersi” il Paese dal basso, facendo leva sul fatto che il potere «rappresenta solo l’1% della popolazione». Il punto di partenza è semplice: coinvolgere quante più persone possibili a scendere in piazza («Siamo il 99%») per dare scacco alla finanza e alla politica, incapace di dare risposte ad un Paese sempre più in difficoltà.

2012: Le proteste contro i tagli all’istruzione

5 ottobre. Proteste e manifestazioni degli studenti medi e dei precari della scuola

5 ottobre 2012

Studenti e dei precari della scuola  contro le politiche del governo Monti e i tagli all’istruzione. Nella capitale gli studenti hanno raggiunto il ministero della pubblica istruzione portano con sé alcuni scudi di cartone: «nessun governo amico” e “se ne vadano tutti”. Lo slogan che unisce molte città italiane, come Milano, Torino, Bologna, Palermo e Pisa recita: “Contro la crisi e l’austerità riprendiamoci la cultura e la città”.Su twitter l’hashtag è #5ott.

I flash mob dei docenti

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Centinaia di professori hanno organizzato a Roma  flash mob di protesta davanti al ministero dell’Istruzione contro l’aumento a 24 ore dell’orario previsto dalla legge di stabilità. Senza simboli politici o di sindacati i docenti si sono radunati per diverse domeniche di seguito sulla scalinata del ministero con cartelli che spiegavano come le ore di lezione sono solo una parte del lavoro svolto. Non sono mancate le «carote di protesta» a ricordare la manifestazione della scorsa settimana degli studenti. La protesta senza alcuno slogan politico né bandiere di sindacati. L’iniziativa, hanno spiegato alcuni docenti è stata convocata in maniera spontanea per «sensibilizzare tutti sulla difficoltà del nostro lavoro, che non è fatto solo di ore in classe, ma di tante attività che si devono svolgere a casa durante tutta la settimana, sabato e domenica compresi».

14 novembre. General Strike

 

Giornata di forte mobilitazione. In piazza scendono  studenti ed insegnanti. La protesta è  indetta da COBAS, CUB scuola, UNICOBAS scuola, FLC CGIL, USI AIT scuola, NIDIL/CGIL, USI, SISA. Inoltre il Collettivo autonomo Studentesco ha indetto lo sciopero e manifestazioni in tutte le città italiane. La protesta, unita a livello europeo dallo sciopero della Confederazione europea dei sindacati (Ces), vuole rivendicare i diritti del comparto scuola, l’assunzione stabile dei precari, la cancellazione delle 24 ore settimanali dell’orario di cattedra e la cancellazione del concorso per i precari, della deportazione degli “inidonei” e della legge ApreaGhizzoni. Inoltre sarà possibile anche una manifestazione nazionale, nelle giornate di mercoledì 14 novembre e di sabato 24 novembre a Roma.

24 novembre. Giornata di mobilitazione contro il fallimento della scuola pubblica

2A Padova, Roma, Napoli,Treviso, Rimini, Senigallia, Empoli,Trieste, Palermo e in tante altre città precari, studenti e professori contro le politiche di austerity del governo e per la libertà e il diritto al dissenzo.
La manifestazione degli studenti per le vie di Roma, per protestare contro i tagli alla scuola pubblica, si è svolta pacificamente. I giovani hanno sfilato anche in centro, con gli ormai celebri libri usati come scudo e molti striscioni ironici sul governo. Un manifestante spiega così il senso della nuova mobilitazione. “Abbiamo ottenuto dei risultati ma dobbiamo continuare con determinazione, perché ci dobbiamo prendere tutto quello che ci hanno tolto, a partire dai tagli del governo precedente, fino a quelli fatti dal governo attuale. E poi perché riteniamo che bisognasse dare oggi una risposta all’aggressione fatta il 14 novembre nei confronti din una manifestazione studentesca”. La manifestazione si è svolta pacificamente, sotto gli occhi di un imponente servizio di sicurezza, che ha letteralmente blindato la Capitale.
 
 

6 dicembre- “”Scuola e università fuori dal mercato. La vostra meritocrazia è austerity e precariato”.”

 
Man 6 dicembre
 
Sapienza Roma


Categorie:S05- Movimenti Storie e Musiche degli anni Sessanta e Settanta del XX secolo

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