La mappa indica le province attraversate nel breve viaggio in Spagna. Prima tappa Barcellona, poi la tratta Madrid-Toledo-Madrid.

Castelldefels (mercoledì 13 aprile)

Barcellona (giovedì 14 aprile)

Catedral de la Santa Creu i Santa Eulalia
Il gotico spagnolo è ben rappresentato dalla Cattedrale di Barcellona, nonostante le sue trasformazioni nel corso dei secoli. Basti pensare che le guglie della facciata sono state aggiunte nell’Ottocento.



Un modello iconografico poco comune è quello in cui il santo regge un calice con la mano destra. Da esso esce un serpente verde, mentre lui porta la mano sinistra al petto.
L’immagine è legata ad una tradizione del 27 dicembre, in cui si celebra la memoria di San Giovanni Evangelista. In quel giorno, fino a gran parte del XX sec., si soleva portare in chiesa delle bottiglie di vino o sidro per farle benedire.
E ogni volta che a casa fosse stata aperta una bottiglia di vino o sidro, un po’ del vino benedetto durante la festa di San Giovanni Evangelista sarebbe dovuto essere versato nella bottiglia nuova.
In alcune regioni questo vino (soprannominato “Amore di San Giovanni”) veniva regalato alle coppie che si sposavano oppure amministrato a chi era sul punto di morire, come sacramentale.
La tradizione nasce da un aneddoto associato alla biografia del santo: si racconta che, ad Efeso, venne offerto a Giovanni un calice di vino avvelenato. Prima di bere il santo fece il segno della croce sulla coppa e da questa ne uscì fuori il veleno, sotto forma di serpente verde.
Madrid (giovedì 14 aprile- pomeriggio)

Reina Sofia

Il Museo Nazionale Centro d’Arte Reina Sofía riunisce opere di Dalí, Miró e Juan Gris intorno a El Guernica di Picasso.
Il percorso è suddiviso in tre differenti itinerari: “L’irruzione del XX secolo: utopie e conflitti (1900-1945)”, “La guerra è finita? Arte per un mondo diviso (1945-1968)” e “Dalla rivolta alla postmodernità (1962-1982)”. La star del museo, El Guernica, è uno dei quadri più importanti di Pablo Picasso. Esposto dal governo della Repubblica all’Esposizione Internazionale di Parigi del 1937, questo murale esprime il dolore per le vittime del bombardamento di Guernica del 27 aprile 1937.
L’irruzione del XX secolo: utopie e conflitti (1900-1945)
L’incrocio tra i secoli XIX e XX, tra modernità e tradizione, è perfettamente rappresentato nel primo itinerario del museo con l’opera di Hermenegildo Anglada Camarasa, José Gutiérrez Solana e Medardo Rosso. Di seguito si mostra il lavoro di Juan Gris, Joan Miró e Salvador Dalí, artisti che militarono nelle avanguardie europee insieme a Georges Braque, Fernand Léger, Sonia Delaunay e Francis Picabia, altri personaggi presenti nella collezione del museo.
La guerra è finita? Arte per un mondo diviso (1945-1968)
La Seconda Guerra Mondiale terminò con il panorama artistico delle avanguardie storiche, ed è quello che cerca di spiegarci la seconda parte del piano museologico. I temi dei creatori divennero più criptici ed esistenzialisti. In Spagna sorgono gruppi come El Paso o l’Equipo 57, che diffondono il linguaggio informalista. Alcuni degli artisti che emergono in quell’epoca hanno raggiunto un enorme prestigio internazionale, come Antoni Tàpies, Jorge Oteiza o Esteban Vicente. Questo periodo si può comprendere molto meglio nel contesto del panorama europeo e, a tale scopo, il museo mostra anche le opere di Francis Bacon, Jean Dubuffet, Lucio Fontana, Henry Moore o Yves Klein. Questa parte della collezione si può ammirare con alcuni esempi del movimento lettrista e dell’arte concreta brasiliana.
Dalla rivolta alla postmodernità (1962-1982)
Dagli anni ’70 fino ai giorni nostri, l’arte contemporanea ha generato una vasta gamma di proposte. Le tematiche, le forme e i mezzi di oggi mettono in discussione la natura dell’arte stessa. “Cos’è arte?” si domandano i critici, gli artisti e gli spettatori di fronte a molte delle opere che ospita il museo. La questione di genere, la cultura underground, la cultura delle masse o la globalizzazione sono il campo di riflessione su cui è incentrata questa terza collezione del museo. Il gruppo Zaj, Hélio Oiticica, Luis Gordillo, Sol LeWitt, Dan Flavin, Gerhard Richter, Pistoletto o Marcel Broodthaers sono alcuni dei rappresentanti che il visitatore troverà nella parte finale dell’itinerario.
Collezione Telefónica. Cubismo(i) e esperienze della Modernità
Da novembre del 2017 la collezione cubista della Fondazione Telefónica forma parte dei fondi esposti del Museo Reina Sofía. Tramite questa mostra si realizza un percorso lungo gli anni più importanti del cubismo e i decenni posteriori.
Circa 70 opere realizzate tra il 1912 e il 1933 da artisti del calibro di Juan Gris, María Blanchard, Louis Marcoussis, André Lhote, Gleizes, Metzinger, Barradas, Manuel Ángeles Ortiz, Vicente Huidobro o Torres-García, tra gli altri, propongono una nuova lettura sul movimento artistico, sottolineando la sua complessità.
Toledo (venerdì 15 aprile)
Toledo è stata a lungo candidata a diventare capitale della Spagna, contendendo la candidatura con Valladolid. Madrid era allora un paesino poco più a nord. Poi la capitale diventa Madrid e con Carlo V e Ferdinando II capitale del mondo

E’ stato scritto che il Don Chisciotte di Cervantes è uno dei più grandi libri che siano mai stati scritti. Io lo definirei un “romanzo sulla fine”: fine dell’idea cavalleresca, che poi significa fine del Medioevo. Non oserei aggiungere anche “fine della letteratura”, ma ci vado molto vicino. Forse è meglio dire “fine del mito e della mitologia”. Dopo Cartesio l’Europa si innamora della scienza e sarà tutta un’altra storia. Camminando per i vicoli di Toledo e perlustrando i suoi assolati dintorni si sente ancora un certo aroma
Museo del Greco a Toledo
Apostolato di El Greco
Comprende una serie di 13 dipinti raffiguranti Cristo e i suoi discepoli, prodotti originariamente tra il 1610 e il 1614 da El Greco e la sua bottega per l’Ospedale di Santiago a Toledo. La serie fu concepita ed eseguita come un unico progetto, con Cristo che guarda direttamente fuori dal quadro, sei dei discepoli che guardano a sinistra e sei a destra. I discepoli rappresentano i suoi 12 seguaci originali, tranne la particolarità che Giuda Iscariota è sostituito da San Paolo. Tutte le opere sono olio su tela con una dimensione di 97 x 77 cm.

- Cristo Salvatore
- San Pietro
- San Paolo
- San Giovanni
- San Giacomo il Maggiore
- San Bartolomeo
- San Giuda Taddeo
- San Simone
- San Matteo
- San Tommaso

Madrid

Museo Thyssen Bornemisza
La processione del Venerdì Santo a Madrid
La processione del Cristo de Medinaceli (Nuestro Padre Jesús Nazareno), la cui confraternita fu fondata nel 1710, ha dimensioni gigantesche. La processione parte dalla Basilica del Cristo de Medinaceli (molto vicino al Parlamento spagnolo) alle 19:00 e percorre le strade e i viali principali della capitale. Il rito è organizzato dalla Archicofradía Primaria de la Real e Ilustre Esclavitud de Nuestro Padre Jesús Nazareno

Flamenco
Non avevo idea di quanto fosse potente il flamenco danzato. Conoscevo la musica, realizzata con la chitarra flamenca, ma non avevo mai visto uno spettacolo dal vivo. E’ una cosa potente, di una sensualità dolce e aggressiva nello stesso tempo.







Il Prado (sabato 16 aprile)

Las Meninas di Velasquez

Il mondo di Francisco de Goya
La sala del Prado dedicata alla Pinturas negras di Goya è impressionante. Nel piano di sopra viene esposto un Goya luminoso e coloristico, in quello di sotto si scende nell’inferno. A mio avviso Goya anticipa sia l’impressionismo che l’espressionismo. Aveva ragione Lionello Venturi a sostenere che la pittura moderna comincia con Goya.
Il quartiere degli scrittori
Ho avuto più volte il modo di studiare il grande teatro spagnolo, il cui apice si situa nel Siglo de oro ( Il Seicento). È una drammaturgia di vertice, che ha fatto scuola al mondo: Calderon de la Barca, Lope de Vega, Tirso de Molina. Molti di loro abitavano nella zona del centro di Madrid.
La casa-museo di Lope de Vega La casa di Calderon de la Barca

L’ultima sera a Plaza Mayor
Il Venerdì Santo sul balcone principale della Casa de la Panadería (Plaza Mayor) ha luogo un’esibizione canora di “saetas” (cantici religiosi tradizionali eseguiti durante le processioni della Settimana Santa). La piazza la voglio ricordare così, quieta nella calda serata madrilena.

Arrivederci dall’aeroporto Madrid Barajas



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