L’elamico è una lingua estinta, parlata dagli antichi Elamiti. Il testo più antico in scrittura cuneiforme, il cosiddetto Trattato di Naram-Sin, risale al XXIII secolo a.C. Fu una delle lingue delle iscrizioni reali achemenidi e dell’amministrazione di Persepoli dal VI al IV secolo a.C. L’ultimo testo scritto in elamitico risale all’incirca all’epoca della conquista della Persia da parte di Alessandro Magno.
Tipologia linguistica
L’elamitico possiede una caratteristica particolare nella flessione dei sostantivi, riguardo ai casi, detta suffixaufnahme. Inoltre presenta una classe di nomi animati in relazione ai quali la flessione verbale presenta marcatori speciali per le persone. La sua sintassi segue generalmente un ordine Soggetto Oggetto Verbo.
Relazioni con altre famiglie linguistiche
Si ritiene solitamente che l’elamitico non sia imparentato con le limitrofe lingue semitiche, o con le lingue indoeuropee, e sebbene alcuni definiscano l’elamitico lingua “sorella” del sumerico, le due lingue sono assolutamente estranee una all’altra.
L’ipotesi elamo-dravidica di David McAlpin postula una relazione genetica tra l’elamitico e le lingue dravidiche parlate tuttora in India. Esse vi sarebbero state introdotte dall’Elam in seguito a una migrazione verso est. Più di recente Sergei Starostin ha criticato le proposte corrispondenze grammaticali tra elamitico e dravidico come non convincenti. Sempre in tempi recenti, si sono avute argomentazioni volte a mostrare una relazione tra elamitico e curdo, una lingua indoeuropea classificata come iranica ma con origini differenti.
Scritture elamitiche

Attraverso i secoli si svilupparono tre diversi sistemi di scrittura elamitici.
È la più antica scrittura elamitica conosciuta. È attestata a partire dagli inizi del III millennio a.C. a Susa, la capitale dell’Elam. Si ritiene che si sia sviluppata da un’antica scrittura sumerica. Consiste di circa un migliaio di segni e si pensa fosse almeno in parte logografica. Dal momento che non è stata ancora decifrata, non si sa ancora se la lingua che essa rappresenta sia elamitico o una lingua diversa. Jacob Dahl, membro del Wolfson College e direttore dell’Ancient World Research Cluster, ha tuttavia recentemente affermato di essere vicino alla decifrazione della scrittura grazie ad un sistema Rti (Reflectance Transformation Imaging System) che consentirebbe una rilettura dettagliatissima dei segni grafici incisi sulle tavolette di argilla custodite al Louvre e all’Ashmolean Museum di Oxford.
- Antico elamitico (Elamita lineare)
È un sillabario derivato dal proto-elamitico, il cui uso è documentato all’incirca tra il 2250 a.C. e il 2220 a.C. sebbene possa essere stato inventato in un’epoca più antica. Walther Hinz e Piero Meriggi hanno proposto due differenti ipotesi di decifrazione dell’elamitico lineare. Consiste di circa 80 simboli ed era scritto in colonne verticali dall’alto in basso e da sinistra a destra.
Fu usata dal 2500 a.C. al 331 a.C., e fu adattata dalla scrittura cuneiforme accadica. Consisteva di circa 130 simboli, leggermente meno rispetto alla maggioranza delle altre scritture cuneiformi.
Note
Bibliografia
- Khačikjan, Margaret, The Elamite Language, Documenta Asiana IV, Consiglio Nazionale delle Ricerche Istituto per gli Studi Micenei ed Egeo-Anatolici, 1998 ISBN 88-87345-01-5
- Potts, Daniel T., The archaeology of Elam: formation and transformation of an ancient Iranian state, Cambridge U., 1999 ISBN 0-521-56496-4 e ISBN 0-521-56358-5
Fonte: Wikipedia
Categorie:010.03- Scritture di Lingue estinte del Vicino Oriente antico - Scriptures of Extinct Languages of the Ancient Near East, B30.01.01- Elam
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