Johann o Johannes Daniel Mylius (Wetter, 1583/1585 – 1628[1] o 1642[2]) è stato un teologo, medico, alchimista e compositoretedesco[3].
Nato nell’attuale Assia, in Germania, da un pastore luterano stanziato a Gemünden-Wohra, Johann Daniel Mylius risulta battezzato il 24 maggio 1585.[3]Illustrazione dell’albero filosofico dall’Anatomia Auri di Mylius (1628)
Entrato nel 1595 nell’istituto pedagogico di Marburgo, vicino a Wetter dove la famiglia era proprietaria di una gualchiera,[4] all’età di 21 anni si stabilì a Francoforte sul Meno lavorando come correttore tipografico e insegnante privato. Nel 1612, per concessione del langravio Maurizio d’Assia-Kassel, Mylius proseguì gli studi di chimica all’Università di Giessen, e poi di teologia e medicina a Marburgo, sotto la guida del professore di anatomia Heinrich Petraeus, di cui diverrà il successore,[5] partecipando al dibattito tra chimici progressisti e galenici tradizionalisti.[6][7]
A Marburgo diventò inoltre allievo, ed anche cognato, del chimico Johann Hartmann (1568–1613),[7] professore di chemyatria, cioè di un ramo della medicina detta «iatrochimica».[8]
Nel 1616, mentre era ancora studente di medicina, Mylius ottenne la licenza di esercitare la professione medica. Nello stesso anno curò la pubblicazione dello Iatrochymicus dello scozzese Duncan Burnet.[9][10] Il suo Opus medico-chymicum, trattato di argomento alchemico, fu pubblicato due anni dopo. Seguiranno altri scritti in materia medica, farmaceutica e alchemica.
Nel frattempo si dedicava a composizioni per liuto nella chiesa protestante di Francoforte, e svolgeva le mansioni di medico personale del langravio Maurizio d’Assia-Kassel, presso il quale intratteneva esperimenti di alchimia. Tra i suoi mecenati vi erano inoltre Maurizio e Federico Enrico d’Orange. A seguito tuttavia di una rappresentazione alchemica dedicata al «re d’inverno» Federico V che gli creò alcune difficoltà fu costretto a lasciare Francoforte per qualche tempo.[4]
Mylius conseguì il dottorato in medicina in età avanzata verso il 1625.[4] Nel 1628 divenne il medico personale dell’arcivescovo cattolico di Treviri.[4] Non si hanno più notizie su di lui dopo il 1632.[4]
Opere
Simboliastrologici raffigurati nell’Opus medico-chymicum (1618)
- Opus medico-chymicum (Francoforte, presso Lucas Jennis, 1618), in cui attinse in particolare da Andreas Libavius e dalla sua Alchymia del 1597, suddivisa in tre volumi:
- Basilica Medica;
- Basilica Chymica, dedicato alla iatrochimica;
- Basilica Philosophica, di notevole importanza per le illustrazioni dell’incisore Matthäus Merian sui segreti dell’alchimia, su strumenti chimici come alambicchi e forni, e in generale sulla visione ermetica del mondo riprese in seguito da altri autori.[8]
- Antidotarium medico-chymicum reformatum (Francoforte, presso Lucas Jennis, 1620).
- Philosophia Reformata (Francoforte, presso Lucas Jennis, 1622), contenente diversi simboli allegorici alchemici, con prestiti dal libro De arte Chymica del 1572 che sarà attribuito a Marsilio Ficino.[11]
- Anatomia Auri (Francoforte, presso Lucas Jennis, 1628).
- Pharmacopoea Spagyrica, sive Practica universalis Galeno-chymica libri duo (Francoforte, presso Schönwetter, 1628).
Mylius scrisse anche un trattato di teologia (Teologia cristiana riformata del 1621) con l’obiettivo di conciliare calvinisti e luterani, e pubblicò una raccolta di pezzi musicali per liuto (Thesaurus gratiarum, 1622).[12]
Note
- ^ Helmut Gebelein, Iniziazione all’alchimia, pag. 21, trad. it. di S. Candida, Roma, Mediterranee, 2006.
- ^ Peter J. Forshaw, Marsilio Ficino and the chemical art, in Aa.Vv., Laus Platonici Philosophi: Marsilio Ficino and his Influence, pag. 258, Leida-Boston, Brill, 2011.
- ^ Salta a:a b Walther Killy, Achim Aurnhammer, Jürgen Egyptien, Karina Kellermann, Steffen Martus, Reimund B. Sdzuj, Killy Literaturlexikon, volume VIII, pag. 477, a cura di Wilhelm Kühlmann, Berlino, Walter de Gruyter, 2010.
- ^ Salta a:a b c d e (DE) Oliver Humberg, Agricola-Gespräch (PDF), su www-user.tu-chemnitz.de.
- ^ Mordechai Feingold, History of Universities, volume XXVI, pag. 92, OUP Oxford, 2012.
- ^ Carlos Gilly, La quinta colonna nell’ermetismo: Andreas Libavius, in Aa.Vv., Magia, alchimia, scienza dal ‘400 al ‘700: l’influsso di Ermete Trismegisto, pag. 402, Biblioteca nazionale Marciana, 2002.
- ^ Salta a:a b (EN) Allen Debus, Chemistry and the universities in the seventeenth century(PDF), su scielo.br, pp. 182–3.
- ^ Salta a:a b Massimo Corradi, I Quattro Elementi: Aria, Acqua, Terra e Fuoco, pp. 30–31, Genova, Edizioni di Storia, Scienza, Tecnica, 2008.
- ^ Iatrochymicus, sive de præparatione et compositione medicamentorum chymicorum artificiosa. Tractatus Duncani Bornetti Scoti. Studio ac opera Ioannis Danielis Mylii, Francoforte, Typis Nicolai Hoffmanni, 1616.
- ^ Lynn Thorndike, A History of Magic and Experimental Science: the seventeenth century, vol. VII, pag. 177, Macmillan, 1958.
- ^ Alessandra Tarabochia Canavero, Sulle tracce di Ficino (PDF), in «Verbum. Analecta neolatina», I, n. 2, Budapest, 1999, pp. 166–167.
- ^ (DE) Ulrich Neumann, Mylius, Johannes Daniel, su deutsche-biographie.de.
Bibliografia
- Oliver Humberg, Johannes Daniel Mylius, Arzt, Musiker und Alchemist aus Wetter in Hessen, Eigenverlag, 2012.
- Ulrich Neumann, «Mylius, Johannes Daniel», in Neue Deutsche Biographie, vol. XVIII, pp. 667–8, Berlino, Duncker & Humblot, 1997.
- Joachim Telle, «Mylius, Johannes Daniel», in Killy Literaturlexikon, vol. VIII, pp. 477–8, a cura di Wilhelm Kühlmann, Berlino, Walter de Gruyter, 2010.
Fonte: Wikipedia
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