Maschere dell’Europa orientale e dei Balcani

Il mondo balcanico ha conservato esempi di maschere notevolmente arcaici.

Le maschere sfilano soprattutto a carnevale o nel ciclo dei “Dodici giorni” (da Natale all’Epifania).

In Grecia, in Macedonia, in Bulgaria, in Serbia, in Romania, i partecipanti alle mascherate si coprono con pelli di capra e indossano una maschera o un berretto-maschera con due rami attaccati a guisa di corna e con ornamenti di piume. Essi sono soliti scuotere campanacci e sonagli che portano sulle spalle.

In Ungheria hanno luogo forme di manifestazioni drammatiche che fanno perno su personaggi mascherati in modo spaventoso, che si dispongono in parate.

In Romania sopravvive la tradizione delle mascherate rumorose, che hanno luogo verso la metà dell’inverno. Le maschere presentano dei copricapo diabolici e pelosi provvisti di corna.

In Transilvania sono conosciute delle maschere che rappresentano gli uomini vecchi. Queste maschere sono fatte di tela grezza, sono munite di denti realizzati con dei semi, e vengono completate con barbe costituite con fibra di canapa.

Sempre in Transilvania, sono presenti i calusar, una sorta di cavallucci in legno protagonisti della notte precedente il giorno dei morti. Il cavalluccio è accompagnato da un personaggio che rappresenta un pazzo, da un uomo-donna assieme e da un gruppo di danzatori che inscenano una battaglia rituale.

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Un’altra festa, che prevede la partecipazione dei cavallucci di legno, è diffusa presso i contadini polacchi. Essa si svolge nel periodo che segue il Natale e si pensa che abbia tratto le proprie origini dalla venerazione slava del “dio-inverno”, Radegast.

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La festa prende il nome da Tutron, una creatura immaginaria della mitologia polacca. La testa di Tutron è intagliata su un unico pezzo di legno al quale viene assicurata una mandibola mobile. La testa può essere dipinta con colori vivaci e le orecchie sono spesso ornate di conchiglie. Tutron è il travestimento preferito dai festaioli, che con questa maschera, si recano da una casa all’altra cantando filastrocche e ricevendo leccornie.

In comune con altre popolazioni slave i bulgari producono maschere che raffigurano animali quali l’orso, la volpe, il lupo, gli uccelli ed altre creature fantastiche. La loro origine è probabilmente da ricercarsi nell’antica Tracia. Queste maschere vengono indossate durante le festività in onore dell’anno nuovo e in occasione delle cerimonie legate ai riti agrari. La loro realizzazione avviene la prima domenica precedente la quaresima, cioè all’inizio dell’anno agrario. Queste celebrazioni coinvolgono numerosi gruppi di uomini vestiti da animali domestici o selvatici. Durante la festa gli uomini mascherati eseguono delle danze con lo scopo di far crescere il grano alto e producono molto rumore per scacciare l’anno vecchio con le sue forze malefiche.

Fonte: https://sites.google.com/site/mascheredelmondo/project-definition/maschere-dell-europa/maschere-dell-europa-orientale-e-balcani



Categorie:A00.16- Storia socioculturale delle Maschere

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