Traslitterazione dell’arabo in base al sistema internazionale

Traslitterazione dell’arabo in base al sistema internazionale

La lingua araba, appartenente al ceppo delle lingue semitiche, è una lingua “difettiva”, in quanto distingue tra vocali “lunghe” e vocali “brevi”, che non vengono scritte. Essa presenta inoltre fonemi che non hanno equivalenti in italiano o in altre lingue europee.

Questi fatti, uniti alla diglossia tra il modello standard rappresentato dalla lingua letteraria e i dialetti correntementi parlati dalla gran parte delle popolazioni arabofone, rendono estremamente arduo concordare un metodo unico per la traslitterazione dei nomi e termini arabi in caratteri latini.

Storia

Nel 1956 lo United States Board on Geographic Names e il Permanent Committee on Geographical Names for British Official Use presentano congiuntamente un sistema di traslitterazione noto come BGN/PCGN 1956.

Nel 1971 una conferenza di studiosi, riunita a Beirut, presenta una tabella di conversione nota come “sistema Beirut modificato”, che riprende BGN/PCGN 1956.

Nel maggio 1972, la seconda Conferenza delle Nazioni Unite per la standardizzazione dei nomi geografici (United Nations Conference on the Standardization of Geographical Names) approva, mediante la risoluzione II/8, il sistema Beirut modificato.

Nel 1973 l’Institut géographique national presenta il sistema IGN 1973, chiamato anche “variante B del sistema Beirut modificato”.

La materia è stata oggetto di due standard previsti dalla Organizzazione Mondiale per la Normalizzazione, ossia ISO 233: 1984 (“traslitterazione in caratteri latini”) e ISO 233-2: 1993 (“traslitterazione semplificata”).

Lo United Nations Group of Experts on Geographical Names (UNGEGN) ha predisposto i documenti di lavoro della settima Conferenza per la standardizzazione, svoltasi nel 1998, in cui è stata prevista una revisione del sistema Beirut modificato, che è stata poi presentata durante l’ottava conferenza, nel 2002.

Tavola di comparazione dei differenti sistemi

Lettera Nome UNGEGN ALA-LC IPA
hamza ʼ, — —, ’ ˈ, ˌ [ʔ]
ʼalif ā ā ā varie, inclusa [aː]
bāʼ b b b [b]
tāʼ t t t [t]
ṯāʼ th th [θ]
ǧīm, jīm, gīm j j ǧ [ʤ] / [ʒ] / [ɡ]
ḥāʼ [ħ]
ḫāʼ kh kh [x]
dāl d d d [d]
ḏāl dh dh [ð]
rāʼ r r r [r]
zāy z z z [z]
sīn s s s [s]
šīn sh sh š [ʃ]
ṣād ş [sˁ]
ḍād [dˁ]
ṭāʼ ţ [tˁ]
ẓāʼ [ðˁ] / [zˁ]
ʻayn ʻ ʻ ʿ [ʕ] / [ʔˁ]
ġayn gh gh ġ [ɣ] / [ʁ]
fāʼ f f f [f]
qāf q q q [q]
kāf k k k [k]
lām l l l [l], [lˁ]
mīm m m m [m]
nūn n n n [n]
hāʼ h h h [h]
wāw w w w [w] , [uː]
yāʼ y y y [j] , [iː]
ʼalif madda ā ā, ʼā ʾâ [ʔaː]
tāʼ marbūṭa h, t h, t [a], [at]
ʼalif makṣūra y y [aː]
lāmalif laʾ [laː]
ال ʼalif lām al- al- ʾˈal

Bibliografia

  • Joseph Schacht, Introduzione al diritto musulmano, Torino, Edizioni Fondazione Giovanni Agnelli, 1995, X.
  • Isabella Camera d’Afflitto. Letteratura araba contemporanea. Dalla nahḍah a oggi, Roma, Carocci, 1999, pp. 143-144.
  • Laura Veccia Vaglieri, Grammatica teorico-pratica della lingua araba, Roma, Istituto per l’Oriente Carlo Alfonso Nallino, 1937 e succ. edizioni, p. 33 (nel 2011 l’opera è stata marginalmente rivista e riformulata interamente nella parte degli esercizi da Maria Avino).

Voci correlate

Collegamenti esterni

Fonte: Wikipedia



Categorie:G20.01- Lingue semitiche - Semitic languages

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