I mattoni dei pianeti- Dal gas una polevere di silicati
Due chimici americani hanno ricreato le condizioni del Sistema Solare all’inizio della sua formazione e costruito in laboratorio i mattoni dei pianeti. Hanno scoperto perché allora l’elemento più abbondante sulla superficie terrestre, l’ossigeno, si comportasse molto diversamente rispetto a come fa sulla Terra oggi.
Un articolo pubblicato su Science descrive come Subrata Chakraborty e Mark Thiemens, dell’Università californiana di San Diego, insieme alla studentessa Petia Yanchulova sono arrivati a queste conclusioni. Ricreando le condizioni primordiali del Sistema Solare, sono stati in grado di generare da molecole di gas, un silicato, cioè un solido, che a tutti gli effetti potrebbe essere un componente base per la formazione dei pianeti.
I ricercatori, ricostituendo in laboratorio le condizioni della nebulosa solare da cui si è formato il nostro sistema planetario compreso di Sole, pianeti ed asteroidi, hanno dimostrato che semplici reazioni chimiche possono generare una polvere di silicati. Questi hanno caratteristiche anomale che sono simili a quelle trovate nelle rocce più vecchie del Sistema Solare. Queste anomalie erano state notate, per esempio, in un meteorite roccioso esploso sul Messico circa 40 anni fa, appartenente ad una categoria di oggetti tra i più vecchi del Sistema Solare che si pensa siano stati formati 4.6 miliardi di anni fa ossia proprio nei primi milioni di anni della nebulosa solare. La miscela tra atomi di ossigeno ed isotopi dello stesso elemento è diversa da quella riscontrata nelle rocce terrestri, lunari e marziane.
“Gli isotopi dell’ossigeno nei meteoriti sono molto diversi da quelli dei pianeti terrestri.” – ha detto Chakraborty – “L’ossigeno è il terzo elemento più abbondante dell’universo ed uno dei principali elementi costitutivi delle rocce. Questa variazione tra i diversi corpi del sistema solare è un enigma che deve essere risolto per capire come il Sistema Solare si sia formato ed evoluto.” L’idea dei ricercatori è che ci sia stato un principio chimico fisico chiamato simmetria che potrebbe spiegare i diversi isotopi di ossigeno osservati. Per provarlo Chakraborty ha riempito un disco da hockey con ossigeno puro, diverse quantità di idrogeno puro e un po’ di monossido di silicio solido. Ha poi usato un laser per vaporizzare il monossido di silicio che ha generato un pennacchio di gas. Gli stessi ingredienti e lo stesso pennacchio di gas visto dai radiotelescopi nelle nubi interstellari, il punto di partenza del nostro Sistema Solare.
Ansa
Categorie:K40.03- Storia dell'Astronomia - History of Astronomy, M10- [IMMAGINI DELLA CHIMICA]
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