H-plus: la filosofia del Transumanesimo

H-plus: la filosofia del Transumanesimo

Il transumanesimo o transumanismo (a volte abbreviato con >H o H+ o H-plus) è un movimento culturale che sostiene l’uso delle scoperte scientifiche e tecnologiche per aumentare le capacità fisiche e cognitive e migliorare quegli aspetti della condizione umana che sono considerati indesiderabili, come la malattia e l’invecchiamento, in vista anche di una possibile trasformazione post umana.

Panoramica sul transumanesimo

Si ritiene che il termine “transumanesimo” sia stato coniato da J. Huxley nel 1957, innestandosi nel solco della tradizione illuminista, immaginando scenari di emancipazione dell’umanità; nell’originaria utopia di Huxley, transumano è “l’uomo che rimane umano, ma che trascende se stesso, realizzando le nuove potenzialità della sua natura umana, per la sua natura umana.”[1]

La definizione fu poi utilizzata negli Stati Uniti a partire dagli anni ottanta con un significato diverso, non più legato a traguardi sociali ma orientato da un maggiore individualismo, soprattutto ad opera di Natasha Vita More e del suo compagno FM-2030 (Fereidoun M. Esfandiary). L’attuale definizione, attribuita a Max More, concepisce il Transumanesimo come “una classe di filosofie che cercano di guidarci verso una condizione postumana. Il Transumanesimo condivide molti elementi con l’Umanesimo, inclusi il rispetto per la ragione e le scienze, l’impegno per il progresso ed il dare valore all’esistenza umana (o transumana) in questa vita. […] Il Transumanesimo differisce dall’Umanesimo nel riconoscere ed anticipare i radicali cambiamenti e alterazioni sia nella natura che nelle possibilità delle nostre vite, che saranno il risultato del progresso nelle varie scienze e tecnologie[…].”

Sono state suggerite anche altre definizioni come quella di Anders Sandberg (“Il Transumanesimo è la filosofia che afferma che noi possiamo e dobbiamo svilupparci a livelli, fisicamente, mentalmente e socialmente superiori, utilizzando metodi razionali”) o quella di Robin Hanson (“Il Transumanesimo è l’idea secondo cui le nuove tecnologie probabilmente cambieranno il mondo nel prossimo secolo o due a tal punto che i nostri discendenti non saranno per molti aspetti ‘umani'”) o, ancora, secondo la dottrina del Cerchio di Orione che si sta sviluppando all’interno della Golden Dawn, “la realizzazione della transizione tra l’attuale condizione animale e una nuova dimensione della coscienza, per mezzo di un graduale cambiamento del supporto fisico entro il quale si svolge l’esistenza.”

Il transumanismo è dunque:

  • Supporto per il miglioramento della condizione umana attraverso tecnologia di miglioramento della vita, come l’eliminazione dell’invecchiamento e il potenziamento delle capacità intellettuali, fisiche o fisiologiche dell’uomo.
  • Lo studio dei benefici, pericoli e degli aspetti etici e politici dell’implementazione di queste tecnologie.

Transumanesimo e tecnologia

I transumanisti di norma sono a favore dell’utilizzo delle tecnologie emergenti, incluse molte attualmente ritenute controverse, come l’ingegneria genetica sull’uomo, la crionica, e gli usi avanzati dei computer e delle comunicazioni. Spesso ritengono che l’intelligenza artificiale un giorno supererà quella umana.

Secondo alcuni la rapidità in crescita dello sviluppo tecnologico suggerisce progressi tecnologici radicali ed importanti per i prossimi 50 anni. Secondo i transumanisti questo sviluppo è desiderabile e gli esseri umani possono e dovrebbero diventare “più che umani” attraverso l’applicazione di innovazioni tecnologiche come l’ingegneria genetica, la nanotecnologia, la neurofarmacologia, le protesi artificiali, e le interfacce tra la mente e le macchine.

In inglese, le tecnologie di maggior rilevanza transumanista sono spesso definite come GRIN (genetics, robotics, information technology, nanotechnology) o con l’espressione “bio-info-nano-cogno” (biologia, informatica, nanotecnologia, scienze cognitive).

Radici umanistiche, illuministe e superomiste

Seguendo le tradizioni filosofiche dell’Umanesimo rinascimentale, pone gli esseri umani al “centro” dell’universo morale, e sostiene che non esistano forze sovrannaturali che guidino l’umanità. Tende inoltre a preferire discussioni razionali e osservazioni empiriche dei fenomeni naturali e promuove pertanto scienza e ragione.

Seguendo la tradizione scientifica, morale e filosofica del XIX secolo, influenzata dall’Illuminismo e dal Positivismo, il transumanesimo si pone come obiettivo l’utilizzo della conoscenza globale come mezzo in vista di un miglioramento individuale e civile.

Seguendo la tradizione del superomismo nietzschano e futurista, insiste sull’idea che l’uomo sia qualcosa che debba essere superato, ed accetta o auspica ciò che può contribuire all’avvento di tale futuro postumano.

Si cerca di applicare la ragione, la scienza e la tecnologia allo scopo di ridurre la povertà, la malattia, la disabilità, la malnutrizione e i governi oppressivi esistenti nel mondo, per far sì che la realtà materiale della condizione umana soddisfi le promesse di equità e giustizia legale e politica e di automiglioramento, eliminando barriere mentali e fisiche congenite. In riferimento a questo obiettivo molti transumanisti considerano positivamente il potenziale futuro della tecnologia e di sistemi sociali innovativi per il miglioramento della qualità della vita.

Secondo i transumanisti esiste un imperativo etico per gli esseri umani di lottare per il progresso e il superamento di sé (perfezionismo). L’umanità dovrebbe entrare in una fase post darwiniana di esistenza nella quale gli esseri umani dovrebbero controllare l’evoluzione e le mutazioni casuali dovrebbero essere sostituite da cambiamenti guidati dall’autodeterminazione e dalla razionalità.

I transumanisti si interessano dunque a tutti i vari campi della scienza, della filosofia, dell’economia e della storia naturale e sociale per comprendere e valutare le possibilità di superare le limitazioni biologiche.

Il transumanesimo addotta una visione antispecista[2], riconoscendo il diritto al benessere per tutti gli esseri senzienti[3].

Spiritualità transumanista

Il Transumanesimo ha un carattere eminentemente laico e molti transumanisti si dichiarano agnostici o atei. Alcuni seguono tuttavia tradizioni filosofiche orientali, e una minoranza ha fuso le proprie convinzioni transumaniste con religioni tradizionali, come il neopaganesimo europeo o l’induismo.

Anche se esistono transumanisti musulmani o cristiani, specialmente mormoni, molti transumanisti non credono in un’anima umana trascendente. Spesso credono nella compatibilità delle menti umane con l’hardware dei computer, con l’implicazione teorica che la coscienza individuale possa, un giorno, essere trasferita o emulata su un supporto digitale; tale tecnica si chiama “mind uploading“.

Storia del transumanesimo

Joseph Fletcher, considerato un fondatore della bioetica, ha sostenuto l’idea di utilizzare la genetica e altre scienze in via di sviluppo per migliorare, e non solo curare, la condizione umana. Nel suo libro del 1974, The Ethics of Genetic Control: Ending Reproductive Roulette (“L’etica del controllo genetico: la fine della roulette riproduttiva“) chiese di dare ai genitori il controllo sulle caratteristiche genetiche dei propri figli: essi (o lo stato) dovrebbero utilizzare al massimo le possibilità offerte dalla scienza per dirigere la propria riproduzione ed evoluzione, piuttosto che affidarsi al caso. Egli suggerì anche la possibilità di creare esseri paraumani, geneticamente modificati e basati su genoma umano e di animali, a cui potessero essere affidati lavori pericolosi, da produrre secondo le specifiche necessità di una data impresa. Suggeriva che la scienza e la tecnologia potessero rendere la vita umana migliore e che gli esseri umani debbano ricercare questi miglioramenti.

I primi transumanisti americani si incontrarono formalmente all’inizio degli anni 1980 alla University of California di Los Angeles, che divenne il loro centro principale. Fu qui che FM-2030 (in precedenza “FM Esfandiary”) insegnò l’ideologia futurista degli “Upwingers”. John Spencer alla Space Tourism Society organizzò molti eventi transumani legati allo spazio. Natasha Vita-More (in precedenza Nancie Clark) esibì “Breaking Away” al EZTV Media, un luogo dove i transumanisti e altri futuristi potevano incontrarsi. FM, John e Natasha si incontrarono e presto iniziarono a tenere riunioni per i transumanisti di Los Angeles, che includevano gli studenti provenienti da FM-2030, spettatori delle produzioni artistiche di Natasha e la comunità spaziale ed astrofisica. Nel frattempo in Australia, Damien Broderick, autore di fantascienza, scrisse The Judas Mandala. Nel 1982, Natasha scrisse Transhumanist Arts Manifesto (“Manifesto delle arti transumane“) e più tardi produsse lo spettacolo televisivo via cavo “TransCentury UPdate”, che ebbe oltre 100.000 spettatori.

Nel 1986 fu pubblicato il libro di Eric Drexler sulla nanotecnologia, Engines of Creation (“Motori di creazione“). La sede della Alcor Foundation nella California meridionale divenne un centro per pensatori futuristi. Non tutti gli attivisti che erano interessati a migliorare la condizione umana erano coinvolti nel Transumanesimo: alcuni non conoscevano la parola sebbene ne seguissero i principi. Oggi, la World Transhumanist Association, recentemente nota anche con il nome Humanity Plus, è la più grande organizzazione transumanista, ma tende a utilizzare meno il termine “transumanista”. Tra le altre organizzazioni internazionali si contano il Fronte Transumanista Europeo, l’Order of Cosmic Engineers, l’Institute for Ethics and Emerging Technologies e la World Transumanist Society.

Transumanesimo in Italia

In Italia esistono due capitoli distinti della World Transhumanist Association (ora nota come Humanity+), l’Associazione Italiana Transumanisti e il Network Transumanisti Italiani.

L’Associazione Italiana Transumanisti ha come presidente Riccardo Campa, già direttore della World Transhumanist Association, e come segretario Stefano Vaj, autore del controverso[4] Biopolitica. Il nuovo paradigma. Lo scrittore Roberto Guerra, membro dell’AIT, analizzando il libro di Vaj, avrebbe confutato la succitata controversia.[1]

Il Network dei Transumanisti Italiani è un gruppo di 11 siti web e blog accomunati dal desiderio di diffondere le idee transumaniste in Italia, tra cui Estropico, che per primo, fin dal 2001, ha cominciato a proporre le tematiche transumaniste in Italia.

Inoltre, nell’alveo del transumanesimo italiano, o vicino alle sue posizioni, si collocano altresì gli Accelerazionisti, i Connettivisti, i Galileiani, i Neofuturisti[5] e i Tecnoumanisti. Va citata l’associazione ALTA, Associazione-Laboratorio di TransArchitettura, gruppo nato in seno al movimento. Dal luglio 2012 Giuseppe Vatinno, responsabile della ricerca scientifica per l’Ait, è il primo aderente al movimento Transumanista ad essere eletto ad un Parlamento nazionale.[2]

Transumanesimo nella pratica

Per l’evoluzione personale e l’autocreazione, i transumanisti tendono a utilizzare tecnologie e tecniche che migliorino le proprie condizioni fisiche e cognitive, e si impegnano in esercizi e stili di vita specificatamente progettati per aumentare la salute ed estendere la durata della vita (vedi cyborg).

Molti transumanisti si definiscono anche “transumani” ossia si sforzano attivamente di divenire postumani, cosa che affermano sia il prossimo gradino significativo dell’evoluzione della specie umana. Viene infatti previsto che specifiche innovazioni biotecnologiche e nanotecnologiche provocheranno un balzo significativo in tale direzione dopo la metà del XXI secolo. A seconda dell’età, comunque, alcuni transumanisti si preoccupano di non poter raccogliere i benefici di queste future tecnologie e sono dunque grandemente interessati alle pratiche che permettono di allungare la vita e, come ultima risorsa, alla sospensione crionica.

Critiche al transumanesimo

Le critiche al Transumanesimo possono essere divise in due categorie principali: le obiezioni sulla possibilità che gli obiettivi dei transumanisti possano essere raggiunti, e le obiezioni sulla desiderabilità dei suoi obbiettivi e sui suoi principi. Talora tali critiche sono mosse anche congiuntamente. Tra le opposizioni decisamente contrarie, e costituirebbe la terza categoria, vi sono quelle riconducibili alla Resilienza Cattolica la cui battaglia è condotta dagli Arcieri accoliti mariani degli Ultimi Tempi -devoti di Fatima- che definiscono il “transumanesimo” come l’obiettivo principale della vera rivolta contro Dio, e, quindi, riconducibile ad una lotta senza quartiere (come fu ai tempi della Torre di Babele) ossia “Transumanizzazione vs Transustanziazione” che si concluderà solo con il Ritorno di Gesù nella Sua Parusia.

Critiche rispetto alle possibilità della scienza

Il genetista e scrittore di fantascienza Steve Jones afferma che l’umanità non avrà mai la tecnologia che i fautori del transumanismo desiderano. Egli una volta scherzò dicendo che le lettere del codice genetico, A, C, G e T dovrebbero essere rimpiazzate con le lettere H, Y, P ed E (che in inglese significano “esagerazione”).

Nel suo libro Futurehype: The Tyranny of Prophecy (“Esagerazione futura: la tirannia della profezia“), il sociologo della University of Toronto Max Dublin sottolinea le molte previsioni errate nel passato al riguardo del progresso tecnologico e sostiene che le previsioni dei moderni futurologi si dimostreranno altrettanto errate. La sua critica si rivolge anche contro il fanatismo nella spinta per il progresso della causa transumanista, per il quale sostiene che esistono paralleli storici nelle ideologie religiose e marxiste.

Critiche rispetto ai principi

I critici o gli avversari della visione transumanista affermano che il modo più efficace per il miglioramento della società consista nel miglioramento del comportamento etico, piuttosto che nello sviluppo tecnologico e si preoccupano del fatto che l’attenzione rivolta a quest’ultimo faccia dimenticare il resto. A volte la differenza è solo nell’importanza maggiore o minore attribuibile al progresso sociale ed etico e al progresso tecnologico, mentre in altri casi le divergenze si basano su concezioni diverse della natura umana.

Uno dei più interessanti critici al transumanismo è Bill Joy, co-fondatore della Sun Microsystems, che afferma nel suo articolo Why the future doesn’t need us (“Perché il futuro non ha bisogno di noi“) che gli esseri umani probabilmente finiranno con l’estinguersi attraverso le trasformazioni sostenute dal transumanesimo. Forse questa critica si rivolge più propriamente alla singolarità.

L’astronomo britannico Martin Rees (nel libro Our Final Hour, “La nostra ultima ora“) sostiene che il progresso scientifico e tecnologico comporta altrettanti rischi di disastro che opportunità di miglioramento, e propone norme di sicurezza più rigide.

Il movimento ambientalista sostiene il Principio di Precauzione nell’applicazione industriale degli sviluppi tecnologici e addirittura la cessazione della ricerca in aree ritenute potenzialmente pericolose. Alcuni “precauzionisti” credono che l’intelligenza collettiva dell’umanità dovrebbe prima organizzarsi in modo da essere pronta a superare i pericoli prodotti da intelligenze artificiali, incarnazioni tecnologiche delle Autorità, che non condividono la brevità dell’attuale vita umana. Forse il bersaglio delle critiche ambientaliste non è il progetto transumanista di potenziamento della natura umana.

Soprattutto in base alle iniquità sociali (digital divide, miseria di massa) proiettate nella biopolitica, altri critici fanno notare la soggettività di concetti come “miglioramento” e “limitazione”, e osservano una pericolosa somiglianza con le vecchie ideologie eugenetiche in merito ad una “razza superiore”, preoccupandosi di quello che il transumanesimo può significare in futuro, come ad esempio separazioni e discriminazioni di natura sociale fra i “migliorati” e chi non lo è (oppure, al contrario, fra “modificati” e “naturali”), rischiando di sfociare in un contrasto fra “superiori” ed “inferiori”. Alcuni critici, inclusi alcuni transumanisti, disapprovano la comparsa del cosmoteismo pierciano, del prometeismo, del transtopianismo nelle frange della destra estrema del movimento transumanista.

L’economista politico conservatore Francis Fukuyama, autore di La Fine della Storia, sostiene nel suo libro L’uomo oltre l’uomo. Le conseguenze della rivoluzione biotecnologica che l’obiettivo transumanista di alterare la natura umana e l’uguaglianza tra gli esseri umani rischia di minare nei fatti gli ideali della democrazia liberale. Altri “bioconservatori” come Bill McKibben, Francesco D’Agostino, Pietro Barcellona o Giuliano Ferrara e alcuni clericalisti sostengono infine che ogni tentativo dell’individuo di alterare la propria natura (attraverso la clonazione e/o l’ingegneria genetica) è di per sé stesso immorale.

Rappresentazioni di fantasia del transumanesimo

La fantascienza ha dipinto il transumanesimo in varie forme da molti anni. Il sottogenere che più si è occupato di questi temi è stato il filone cyberpunk, con riferimenti ancor più espliciti e settoriali nel nanopunk e nel biopunk.

Gli Ouster della saga dei Canti di Hyperion di Dan Simmons sono un esempio di transumanità, sempre al limite del postumano. Invece di rimanere attaccati alla roccia (“clinging to rocks“) come il resto dell’umanità (che li odia e li teme, considerandoli dei barbari), si diressero verso lo spazio profondo, adattando se stessi a quell’ambiente utilizzando la nanotecnologia, ed entrando in relazione simbiotica con la loro tecnologia. L’ultimo libro di Simmons Ilium descrive una differente situazione nel lontano futuro, dove i postumani sembrano essere stati consumati dalla loro stessa tecnologia, una piccola popolazione di umani meno modificati continua a vivere sulla Terra, totalmente dipendente da una tecnologia che non comprende, e gli esseri più progrediti ed “umani” del sistema solare sono dei robot intelligenti che vivono sulle lune di Giove.

Il Ciclo della Cultura di Iain Banks dipinge un futuro nel quale la nostra galassia è dominata da una civilizzazione chiamata “La Cultura“, che rappresenta secondo alcuni diversi principi transumanisti. La Cultura è una perfetta società utopica, anarchica e socialista nella quale ogni membro ha l’abilità di alterare il proprio corpo e la propria genetica attraverso la tecnologia. Un legame molto chiaro con il transumanesimo è lo sviluppo di “ghiandole medicinali” nei corpi umani, che permettono alla gente di produrre ed utilizzare all’interno dei loro cervelli e a proprio vantaggio migliaia di combinazioni di sostanze psicoattive.

Transumanismo, Singolarità e questioni attinenti alla trasformazione postumana sono d’altronde ad avviso di molti più compiutamente rappresentati nella produzione letteraria di Charles Stross, in particolare nel romanzo Accelerando, e in quella di Greg Egan (vedi Permutation City, La scala di Schild, Diaspora).

Un buon esempio di critica alle visioni autoritarie del transumanesimo è invece il film Gattaca, la porta dell’universo, in cui la selezione prenatale del corredo genetico perfetto dei nascituri ha dato origine alla sottoclasse dei “non-validi”, le persone nate in modo naturale. Il protagonista Vincent sogna da sempre di diventare un astronauta e decide di entrare a Gattaca, l’organo aerospaziale responsabile delle missioni interplanetarie. Vincent è un non-valido e non avrebbe nessuna speranza di passare il test sanguigno necessario per essere assunti ma sfida il sistema comprando illegalmente l’identità di un paraplegico, Jerome, geneticamente perfetto.

L’autore e filosofo inglese Olaf Stapledon si è occupato molto del superamento dei limiti dell’umanità e in romanzi come Infinito e Il costruttore di stelle presenta numerose specie che fanno uso dell’ingegneria genetica per creare discendenze che siano superiori intellettualmente e persino moralmente. Un passo successivo è la fusione di tutte le coscienze della specie in una mente collettiva planetaria. Un parallelo dottrinale si può trovare in letteratura nell’opera del surrealista Raymond Queneau (soprattutto nel poema Piccola cosmogonia portatile, che dichiara l’essere umano come creatura di passaggio) e nell’opera di Samuel Butler (soprattutto Erewhon e Ritorno in Erewhon).

Lo scrittore francese Michel Houellebecq nel suo controverso libro Le particelle elementari ipotizza un futuro in cui il transumanesimo, nella forma di modificazioni genetiche in grado di fornire una sostanziale immortalità, diventi lo strumento per eliminare i limiti e le problematiche che hanno reso il genere umano infelice e conflittuale. Nel successivo La possibilità di un’isola, però, ambientato in gran parte in un futuro dove questo passo si è realizzato, permane comunque l’insoddisfazione ed il senso di incompletezza, che spinge i nuovi umani a rischiare la propria integrità, alla ricerca di qualcosa in grado di fornire una risposta più soddisfacente alla propria condizione esistenziale, apparentemente idilliaca.

Nel videogioco Half-Life 2, i principali nemici del giocatore sono transumani creati da una razza aliena conosciuta come “the Combine”. L’avversario umano e governatore fantoccio della Terra, il dottor Breen, dichiara che lo stato transumano è necessario e può solo essere raggiunto con un aiuto esterno (alieno). I videogiochi Halo, Halo 2 e Halo 3 seguono le imprese del Master Chief, il risultato di un progetto di potenziamento ed estensione delle specifiche umane per mezzo della cibernetica e dell’alterazione genetica. Nell’universo di Warhammer 40k le unità scelte dell’Imperium degli uomini, gli Space Marine, sono il frutto di combinazioni genetiche e protesi meccaniche avanzatissime compiute su esseri umani, al fine di renderli estremamente forti e resistenti. I videogiochi della saga “Deus Ex” sono incentrati sulla rappresentazione di un futuro mondo transumano. Il simbolo [h+] appare anche nei video del terzo capitolo, Deus Ex: Human Revolution.

Note

  1. ^ Huxley, Julian (1957). Transhumanism
  2. ^ Transhumanist FAQ, «Transhumanists reject speciesism, the (human racist) view that moral status is strongly tied to membership in a particular biological species, in our case homo sapiens.»
  3. ^ Dichiarazione Transumanista, articolo 7, «Sosteniamo il benessere di tutti gli esseri senzienti, compresi gli esseri umani, gli animali non umani, e qualunque altra futura mente artificiale, forme di vita modificate, o altre intelligenze a cui il progresso tecnologico e scientifico possa dar luogo.»
  4. ^ Rossi, Paolo, Speranze, Il Mulino [2008], pp. 76.
  5. ^ Laboratori Transumanisti

Bibliografia in italiano

  • AA. VV., Il Transumanismo. Cronaca di una rivoluzione annunciata, 2008, Lampi di Stampa.
  • Pietro Barcellona, L’epoca del postumano, 2007, Città Aperta.
  • Niels Boeing, L’invasione delle nanotecnologie, 2006, Orme Editori.
  • Riccardo Campa, Mutare o perire. La sfida del transumanesimo, 2010, Il Sestante.
  • Riccardo Campa (a cura di), Divenire I. Rassegna di studi interdisciplinari sulla tecnica e il postumano, 2008, Il Sestante.
  • Riccardo Campa (a cura di), Divenire II. Rassegna di studi interdisciplinari sulla tecnica e il postumano, 2009, Il Sestante.
  • Riccardo Campa (a cura di), Divenire III, FUTURISMO. Rassegna di studi interdisciplinari sulla tecnica e il postumano, 2009, Il Sestante.
  • Antonella Canonico, Gabriele Rossi, Semi-Immortalità. Il prolungamento indefinito della vita, Lampi Di Stampa, 2007.
  • Emanuela Ciuffoli, Manipolazioni corporee tra chirurgia e digitale, Meltemi Editore, 2007.
  • Francis Fukuyama, L’uomo oltre l’uomo. Le conseguenze della rivoluzione biotecnologica, 2002, Mondadori.
  • Joel Garreau, Radical evolution, Sperling & Kupfer, 2007.
  • Jürgen Habermas, Il futuro della natura umana. I rischi di una genetica liberale, Einaudi, 2002.
  • Ray Kurzweil, La singolarità è vicina, Apogeo, 2008.
  • Jeremy Rifkin, Il secolo biotech. Il commercio genetico e l’inizio di una nuova era, Baldini Castoldi, 2003.
  • Aldo Schiavone, Storia e destino, Einaudi, 2007.
  • Gregory Stock, Riprogettare gli esseri umani. L’impatto dell’ingegneria genetica sul destino biologico della nostra specie, Orme Editori, 2005.
  • Giuseppe Vatinno, Il Transumanesimo. Una nuova filosofia per l’Uomo del XXI secolo, Armando Editore, 2010.
  • Roberto Guerra, Futurismo per la nuova umanità. Dopo Marinetti: arte,società, tecnologia, Armando Editore, 2011.

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