Antonio De Lisa- In viaggio con Joe fra Dublino e Londra (2010)

In viaggio con Joe fra Dublino e Londra (2010)

“The Cloud capt Tow’rs/The Gorgeous Palaces/The Solemn Temples,
/The Great Globe itself,/Yea all wich it Inherit,/Shall Dissolve,
/And like the baseless Fabrick of a Vision/Leave not a wreck behind.”

Questi versi, tratti da “La Tempesta”, sono incisi sulla tomba
di W. Shakespeare a Wetsminster

Dublino

Ehi, Joe! Ti avevo promesso di farti un resoconto di quello che avrei visto in viaggio, tra Dublino, Londra e Roma. Ecco il primo: bellissima la mostra di Francis Bacon alla “Dublin City Gallery” di Dublino, si intitola “A Terrible Beauty”. C’è anche la ricostruzione del suo studio, più incasinato del mio e del tuo messi insieme. Non mi chiedere il poster perché non ce l’hanno (terribili queste tastiere anglo che non hanno le vocali accentate… ti scrivo da un Internet Point…)…
Ehi Joe! Nel “Dublin Writers Museum” trovo una prima edizione del “Dracula” di Bram Stoker, che ovviamente era di Dublino. In nessun altro posto poteva nascere l’autore di un libro come quello (che dici? Tento? Ma no, ti porto un pocket con tanto di dedica)…
Ehi, Joe! Mi sono fermato in un pub e ho letto qualcosa di Lovecraft. Senti questa: “A trent’anni Randolph Carter perse la chiave della porta dei sogni… a cinquant’anni disperava ormai di trovare quiete e appagamento in un mondo che era divenuto troppo affaccendato per apprezzare la bellezza e troppo smaliziato per sognare” (H.P.Lovecraft, “La chiave d’argento”). Non ci siamo noi due lì dentro?
Trasmettevano “Sister Nightfall” dei Sirenia. Nightfall è il calar delle tenebre… i poeti quando ancora esisteva la poesia nel mondo la chiamavano “occaso”, il tramontare. come fa il sole a occidente… è il posto in cui viviamo, il luogo del tramonto… Benvenuta Sister Nightfall
Ehi, Joe! Ti devo portare nella necropoli d’incubo di R’lyeh… è lì che giacciono il grande Cthulhu e le sue orde… la sera che sono arrivato a Dublino, dopo tre bicchieri al Temple Bar ero già fuori e ho avuto difficoltà a ritrovare l’albergo… forse sarà stata la stanchezza ( o forse il fatto che non erano proprio tre)… vedevo la necropoli d’incubo di R’lyeh…
Non riesco a dormire, vado in giro su Youtube… mi colpisce il commento di un “viaggiatore” a questo pezzo dei Doors: “Some are born to sweet delight. Some are born to the endless night”… tutta la musica di Jim Morrison è una musica notturna, di un personaggio notturno… non è così facile superare le “porte della percezione”…
Ehi, Joe! anche se è ancora praticamente buio alle 9.30 di mattina (siamo un’ora indietro) un po’ mi dispiace lasciare questo posto, Dublino… la tristezza, la malinconia, la compostezza della gente (tranne che nei pub, ma va bene)… certo, Big City (Londra) sarà più frizzante, ma è qui che si pensa bene… da qui si potrebbe assistere alla fine di tutte le cose…

Londra

Se ne sta andando il 2009: quarant’anni esatti dal 1969, l’ultima volta che abbiamo sognato tutti insieme la possibilità di un mondo migliore… ora restano solo “whispers”, bisbigli, mormorii sulle profezie maya… auguri
Ehi, Joe! Guardo fuori la finestra, il cielo è basso su Scotland Yard… nei romanzi di Ian Fleming non è mai inquadrato di mattina, solo di sera… io aspetterò il calar delle tenebre, devo vedere prima due o tre cose della città che non vidi allora, nel marzo del 1984, ventisei anni fa… un altro secolo… l’anno in cui era ambientato il romanzo di Orwell… il cielo è basso su Scotland Yard…
Ehi, Joe! la connessione a Internet nell’albergo in cui sto a Londra è carissima: 69 sterline per 5 giorni, ma mi è indispensabile per le cose che conosci… per di più è una rete swisscom non protetta, il mio vicino di stanza ne può approfittare… ma se è una vicina, glielo concedo… faremo a metà…
Ehi, Joe! da lontano si pensa meglio… specie camminando sotto la pioggia… zuppi di riflessioni… la filosofia, la poesia, la musica, questi nostri ragazzi… mi è capitato di scambiare due parole con un ragazzo italiano che lavora nel mio albergo… “L’Italia? Meglio starne lontani!”, ma ha 24, 25 anni lui, se lo può permettere… Joe, la pioggia mi aiuta…
Ehi, Joe! mia figlia si prepara ad andare per la seconda volta in Africa a fare volontariato, questa volta a Nairobi, la prima in Zambia due anni fa… ho la tentazione… ecco… di cercare di dissuaderla… ma è così forte il suo attaccamento per quella gente… come si fa, Joe? come si fa ad impedire a una ragazza di 22 anni di credere in qualcosa… lo so, Joe, è molto pericoloso… che una qualche divinità ci protegga!…
Voglio darti un anticipo di visione del “Dracula di Bram Stoker” in versione cinematografica (1992)… il resto lo vedrò… ehm, ehm, stanotte alla televisione “on demand” dell’albergo… è nella notte che si può sentire una frase come questa: “Ho attraversato gli oceani del tempo per ritrovarti”… l’amore di Dracula non è nello slancio, ma …nel trattenersi… esiterà, tentennerà nel rendere l’amata immortale, nel renderla simile a se stesso, perché questo significherà la dannazione della donna…
Ehi, Joe! Un po’ di punk londinese, puro stile Camden Town (il quartiere più cool della capitale inglese, l’epicentro della musica rock e punk)… respiro…
Mi arriva in bacheca un post del Dottor Panico, un cortometraggio dal titolo “Il cappello del pensatore”)… questo ragazzo ha del talento… un po’ introspettivo, forse… perciò ti chiami Dottor Panico? Ah, ma adesso l’ho capito… ritratto da artista da giovanissimo… il titolo è bellissimo e il testo notevole…
Ehi, Joe! Giovani registi crescono (se poi è anche un cantautore, meglio)… approfondisco l’argomento “Dottor Panico”… guardati questo video, si intitola “Parlo con me”… solo apparentemente l’autore parla di sé… in realtà sembra uno squarcio di vita studentesca all’estero (Roma) in un interno di vita studentesca all’estero (Roma)… anche le inquadrature mi piacciono, Joe, hai presente “La ville blanche” di Tanner? con la camera che inquadra le vie di Lisbona come un gatto randagio? E il linguaggio, da incipit romanzesco all’americana?… ma dove li ha presi tutti questi riferimenti un ragazzo di vent’anni?
Ehi, Joe! Ti ricordi di quando 26 anni fa improvvisammo quel discorso allo “Speakers’ Corner” di Hyde Park, l'”angolo degli oratori”, in cui ciascuno può dire quello che gli pare, su una cassetta di birre… di che parlavamo sotto la pioggia, Joe?… del fatto che fino ad ora la storia è stata solo una pre-istoria, che la vera storia dell’uomo deve ancora cominciare… ma eravamo folli noi, o è folle la storia, Joe?… ci sono passato stamattina… we’re dreamers, Joe, inguaribilmente…
Ehi, Joe! il 2009 è stato anche l’anno in cui Alda Merini ci ha lasciato… ho molto amato e molto amo la sua poesia, la sua figura di donna, la profondità del suo dolore… Vecchioni le ha dedicato una bella canzone, che ti farò ascoltare… Alda Merini, in memoriam
Ha scritto Forugh Farrokhzad, una grande poetessa iraniana: “Non accetto di chiudermi in una stanza per guardarmi dentro. Il mondo interiore lo conosciamo osservandolo nel contatto con il mondo reale”. In questi giorni di dolore per la brutale repressione della polizia di regime, la gioventù iraniana (il Movimento Verde) ha innalzato la sua poetessa, morta nel ’67, a vessillo delle sue speranze…
Hei, Joe! Hai mai visto un gigante di religione sik (una religion indiana) che ti fa l’ispezione corporale in aeroporto?… in India sono i più fedeli guardiani e i più spietati assassini, quando vogliono…ma questo da che parte sta nello “scontro di civilta’”? Non mi quadra, Joe… dovrò fare un corso di aggiornamento…
Ehi, Joe! E’ l’ultima volta ch ti scrivo da qui… con una sterlina sto parlando per 10 minuti a Heathrow, l’aeroporto di Londra… sono dietro una colonna, gli occhiali scuri, un “Borsalino” old fashion… sono circondato dai nemici che tramano contro l’occidente… scontro di civiltà, barbarie, Armageddon… la lotta finale tra il bene e il male, ma io mi sono dimenticato da che parte sto…

Roma

“… l’infinito è per sé solo da noi incomprensibile, come anco gl’indivisibili; or pensate quel che saranno congiunti insieme…”, G. Galilei.
Ehi, Joe! queste parole le hanno scritte all’ingresso di una mostra straordinaria aperta a Roma, “Astri e particelle. Le parole dell’universo”.
Hei, Joe! Il suono del fondo cosmico è impressionante… un fisico ci ha spiegato che l’universo è solo apparentemente silenzioso, in realtà è pieno di colori e di suoni… pensa che quel suono arriva dai primi istanti di vita dell’universo, il Big Bang… è un fruscio costante, con un ritmo ripetitivo… che il Grande Organizzatore abbia studiato con Parmenide?!
Ehi, Joe! Mi hanno misurato la mia materia stellare, ossigeno kg 42,10, carbonio 11,88, azoto 6,6, calcio 1,98, fosforo etc… la mia carta d’identità per lo spazio?… proveniamo dalle stelle, Joe, ma non si direbbe…
Ehi, Joe! Se non riusciremo a capire la metafisica, capiremo la fisica… tanta fisica, da ora in poi… la mostra Astri e particelle mi ha convinto definitivamente… ho sentito il suono delle stelle, Pulsar, radiazione cosmica… ma il più bello è il suono dell’aurora, fischi in tonalità crescenti, come il rumore del vento…
Ehi, Joe! volevo parlarti d’altro ma mi incuriosiscono i tizi che stanno vicino a me nelle varie postazioni di questo Internet Point nei pressi di Piazza Vittorio… una thailandese, una filippina con figlia, un pakistano, uno non meglio identificato, due rumeni, tre africani… parlano tutti via Internet con le loro patrie lontane (risparmiano sul telefono: 2 euro l’ora)…… beati loro che una patria ce l’hanno…
Ehi, Joe! Mi piacerebbe raccontarti quello che si dicono in questo posto… ma sarà per un’altra volta… ero entrato qui per parlare col mondo, ma ora sono qui “parlato” dal mondo… è una strana sensazione, Joe… non sarà un po’ pericoloso?
Ehi, Joe! c’è una ragazza giapponese che sta facendo facebooking dietro di me (sono in un altro Point, più centrale, più “turistico”)… mi sono girato un attimo, la sua pagina è piena di pupazzetti animati… che cosa sono quei pupazzetti, Joe, sai dirmelo… è tutto un karaoke visivo…
Ehi, Joe! Adesso si è seduta una ragazza biondissima, forse russa… indovina che cosa fa in Internet… chattare in caratteri cirillici deve essere una cosa molto trendy!… se sapessi il russo potrei birciare… il giapponese era fuori discussione… Finlandese?, No, Joe, ha i caratteri troppo marcati, duri, decisi… russkaja…
Ehi, Joe! La giapponese… sta scrivendo qualcosa su “Annozero”, ti rendi conto? “Annozero”… sono tornato in Italia, Joe… domani rimetto la mia sciarpa viola… domani… domani.. ricomincia la battaglia… ma, ma io non mi sento a casa, Joe, come devo fare?
Ehi, Joe! Io rifletto in mondovisione e la gente parla, dei fatti loro, utilizzando la supertecnologia offerta da Internet… linee telefoniche, Skype, Facebook… fra poco io parlerò e la gente rifletterà… ma no, non parlo (ho fatto il voto zen del silenzio)…
Ehi, Joe! Skype (il software di gestione della webcam) è fantastico, quando si attiva la webcam è come parlare in uno specchio… l’ho utilizzato ieri con un mio amico americano… inquietante (oltre che comodo), parli con un interlocutore al di là dell’oceano, ma è come se stessi recitando un monologo di Shakespeare davanti allo specchio del bagno… mentre ti fai la barba…
Ehi, Joe! Fantastico: c’è un tizio vicino a me (in un carissimo Internet Point di Piazza Colonna), sta utilizzando Skype, parlando con il suo corrispondente ad alta voce, senza vergogna… indovina di che parla! Orecchiette e cime di rape (hai capito bene), tutta questa tecnologia per parlare di pasta e verdura… Ieri ho utilizzato Skype, è fantastico…… Adesso il tizio (Marco) sta parlando di puntarelle e di cicoria… tutto su Skype, fantastico…
Ehi, Joe! Sai che mi piacciono le “cazzate” che si racconta la gente normale al telefono… senti tutto, è come stare sempre in treno, sempre in viaggio, in uno scompartimento affollato… sembra di percorrere un racconto di Tolstoj, tipo la “Sonata a Kreuzer”…
Ehi, Joe! Sto pensando al ritorno di stasera, a tutti i momenti in cui dirò qualcosa e ne capiranno un’altra… sto pensando di darmi alla meditazione zen, Joe (sai, il buddismo…), così mi eserciterò a non dire nemmeno una parola… sono pronto per lo sprofondo…

Lo Sprofondo

Ehi, Joe! Lo zen è il mio prossimo obiettivo… fare vuoto dentro e intorno… sedere immobile mentre tutti gli altri si agitano… scavare nelle parole fino ad ottenere il silenzio… sono pronto per lo sprofondo…
Ehi, Joe! Ho superato la fase critica… sono pronto a ricominciare, per esempio consigliare di leggere libri che nessuno leggerà, pezzi di musica che nessuno ascolterà, opere d’arte che nessuno vedrà… sono pronto per lo sprofondo…
Ehi, Joe! non è colpa né mia né di chi mi sta di fronte se parliamo lingue diverse… ragazzi che non riescono a capire che il divertimento senza un attimo di riflessione è follia, che la riflessione senza divertimento è paranoia… per loro è tutto uguale, non c’è più nessuna differenza, nessun valore… sono pronto per lo sprofondo…
Ehi, Joe! Ormai è andata, bisogna accettare “tutte” le cose, proprio tutte, tutte… sono pronto per lo sprofondo
Addio, Joe… non ci rivedremo più… tu sei andato in Messico, hai trovato la via della libertà… io rimango in prigione, Joe… è dura, mi fa male al cuore… vorrei esser 380 mila km da qui, ma non si può…
Dopo aver abbandonato definitivamente Joe al suo destino of freedom, ecco dove sono adesso… In der Stille dieser Nacht/Bin ich mit mir allein… nel silenzio di questa notte sono solo con me stesso…

 Antonio De Lisa

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