I centri dell’Uzbekistan: Bukhara
Bukhārā (usbeco Buxoro; russo Бухара; persiano بخارا Bukhārā; anche detta Bucara in italiano), capoluogo della regione di Bukhara, è una città dell’Uzbekistan, con una popolazione calcolata in 231.793 abitanti nel 2010.
È stata per secoli una delle più importanti città della Transoxiana islamica, sita a oriente del Khorasan. Di essa era nativo Bukhari, il massimo tradizionista di tutta la storia dell’Islam.
Durante l’invasione mongola, fu distrutta da Genghis Khan e cadde poi sotto l’influenza di Tamerlano. Più tardi divenne famosa come Khanato di Bukhara e in questo periodo vide svilupparsi considerevolmente la sua economia grazie ai ricchi traffici mercantili che la coinvolgevano, sorgendo sulla via della seta. La città divenne così di nuovo un importante centro religioso dell’Asia; si costruirono numerose moschee e madrase che testimoniano ancora oggi uno splendido passato.
Più tardi divenne un Emirato, protettorato dell’impero russo a fine ‘800, e poi Repubblica sovietica.
Il centro della città storica è un gioiello. Alcuni dei monumenti principali sono: la madrasa di Nadir Khan Devanbegi, costruita dapprima come caravanserraglio, con la sua sala di riunione dei mistici sufi (khānaqā ); la moschea centrasiatica più antica, la Mogaki Attari, probabilmente il luogo più sacro della città e il minareto Kalon che fu quasi certamente alla sua costruzione l’edificio più alto dell’Asia Centrale, e l’impressione che destava le valse di essere risparmiato dalla furia distruttrice di Genghis Khan.
Altri siti di grande interesse sono il Mausoleo di Ismail Samani (Ismā‘īl Sam‘ān), fondatore della dinastia dei Samanidi, vassalla dei Tahiridi, costruita con mattoni in terracotta; il Chasma Ayub, particolare mausoleo costruito sopra una fonte e infine il palazzo estivo degli ultimi Emiri della città, meraviglioso esempio di kitsch. Da non trascurare il bazar con i suoi commercianti di tappeti.
Nel 1993 Bukhara è stata dichiarata dall’UNESCO “Patrimonio dell’umanità”.
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