Genealogia

La genealogia è la scienza che si occupa di accertare e ricostruire documentalmente i legami di parentela che intercorrono tra i membri di una o più famiglie.

La ricerca genealogica, come qualsiasi altra istanza scientifica che voglia pervenire a risultati certi e, come tali, verificabili, si attua attraverso l’esplicitazione di un metodo, fondato nel caso specifico su conoscenze interdisciplinari che, coniugando in modo sistematico esperienze di carattere storico-sociale, archivistico e giuridico (diritto di famiglia), nonché socio-linguistico (onomastica) e di storia della scrittura (paleografia), forniscano gli strumenti idonei per reperire, leggere, comprendere e contestualizzare le fonti.

Gli esiti di questa attività possono essere rappresentati anche attraverso l’ausilio di alcuni supporti, cartacei e/o informatici, come ad esempio l’albero genealogico, equivalente ad un grafico per la rappresentazione delle diverse generazioni e relative diramazioni di un medesimo ceppo familiare, avente capostipite comune. Il termine per estensione è usato nel linguaggio comune anche come sinonimo di stirpe.

Rapporti di parentela e computo dei gradi

Si distinguono tre tipi di rapporti di parentela tra i membri di una o più famiglie:

  • Parentela: i “parenti” di un soggetto, sono tutte quelle persone che, come lui, discendono dal suo stesso capostipite.
  • Affinità: gli “affini” di un soggetto sono tutti i parenti del proprio coniuge (gli affini di ciascun coniuge non sono affini fra di loro).
  • Attinenza: I rapporti di attinenza sono quelli che collegano un soggetto con tutte le altre persone di un’altra famiglia, collegata alla propria mediante un matrimonio.

C’è da sottolineare inoltre che i coniugi non rientrano in nessuna delle predette categorie in quanto legati da rapporto di coniugio.

Dal punto di vista genealogico il computo dei gradi di parentela è inoltre effettuato secondo i criteri dettati negli articoli 74, 75, 76 del codice civile. In concreto per calcolare il rapporto che lega due componenti di un determinato gruppo familiare in linea collaterale è necessario risalire la distanza che, per generazione, passa tra uno dei soggetti presi in considerazione, risalendo fino allo stipite comune (escludendo quest’ultimo dal calcolo) per poi ridiscendere fino al secondo soggetto interessato. Da cui avremo:

  • 2º grado, fratelli e sorelle;
  • 4º grado, cugini (figli di fratelli).

In linea retta si contano tanti gradi quante sono le generazioni, escluso lo stipite. Da cui avremo:

  • 2º grado, nonno e nipote.

Secondo l’articolo 77 del codice civile, la legge non riconosce il vincolo di parentela oltre il sesto grado, salvo che per alcuni effetti specialmente determinati. Ciò naturalmente non elimina la parentela genealogica e biologica che intercorre tra persone con un grado di parentela superiore al sesto.

Per l’ordinamento ecclesiastico il computo viene effettuato allo stesso modo, secondo i criteri dei canoni 108-109 del Codice di diritto canonico: “nella linea retta tanti sono i gradi quante le generazioni, ossia quante le persone, tolto il capostipite; nella linea obliqua tanti sono i gradi quante le persone in tutte e due le linee insieme, tolto il capostipite”. Da cui avremo:

  • 2º grado, fratelli e sorelle;
  • 4º grado, cugini (figli di fratelli);
  • 2º grado, nonno e nipote.

I soggetti della ricerca genealogica

I soggetti della ricerca genealogica sono: gli ascendenti, i discendenti, i collaterali, gli affini, gli attinenti.

  • Gli ascendenti sono gli antenati, ossia tutte le persone da cui un soggetto discende per via di generazione.
  • I discendenti sono tutti gli individui che provengono, attraverso successive generazioni, da un determinato soggetto.
  • I collaterali sono tutti i discendenti da un comune capostipite, esclusi quelli in linea retta.
  • Gli affini sono tutti i parenti del coniuge.
  • Gli attinenti sono tutte le persone di una famiglia, rispetto alle persone di un’altra famiglia, a questa genealogicamente collegata mediante un vincolo matrimoniale.

Metodologia generale di una ricerca genealogica

La ricerca genealogica prevede una metodologia, suddivisa in quattro tappe, che deve essere seguita in modo sistematico. In primo luogo, si acquisiscono documenti che forniscono dati di carattere genealogico (date di nascita, di morte, di battesimo, di matrimonio e relativi nomi), tramite una ricerca negli archivi dello stato civile, parrocchiali o di stato. Successivamente, si ricavano i dati genealogici di interesse e si procede alla loro elaborazione: classificazione dei dati e costruzione delle diverse linee di ascendenza e discendenza. Infine, si redige un testo, in cui vengono illustrate le metodologie adottate durante le ricerche e le fonti consultati, che comprende anche una tavola genealogica su cui sono riprodotti i risultati ottenuti.

Durante l’attività di ricerca il genealogista può incontrare diversi problemi, che molto spesso sono causati dalla mancanza di dati genealogici relativi ai soggetti di interesse. Tali problematiche possono essere provocate da numerosi fattori, quali la distruzione intenzionale o casuale dei documenti (incendi per prevenire il diffondersi di malattie contagiose, guerre, rivoluzioni, deterioramento naturale dei documenti), mancanza di istituzioni ufficiali e ordinamenti giuridici riguardanti l’andamento demografico della popolazione (stato civile, anagrafe ecc). Sicuramente il fattore tempo è quello che più influisce sulla ricerca genealogica. Difatti la disponibilità delle fonti è molto diversa a seconda dell’epoca in cui è vissuto il soggetto da studiare e la sua famiglia.

Problematiche tipiche

Il percorso, che porta il genealogista all’individuazione dei soggetti e delle relazioni, ed alla costruzione dell’albero genealogico del ceppo familiare, non è privo di ostacoli. I problemi da affrontare sono essenzialmente quattro:

  1. incertezze di data;
  2. varianti del nome;
  3. incertezze di relazione e omonimie.
  4. incertezze sulla lettura di contenuto in lingue e/o in scritture non usuali;

Tali problemi possono presentarsi in misura diversa, a seconda della quantità di dati genealogici che si è riusciti a raccogliere. Tuttavia, la raccolta di dati genealogici presuppone una ricerca sulle fonti (pubbliche e private) che non sempre porta a risultati soddisfacenti, a causa della scarsità dei dati genealogici presenti.

Storia

La pratica della genealogia ha radici molto profonde. La Bibbia, ad esempio, contiene le genealogie dei patriarchi e dei re d’Israele e anche i sacerdoti tenevano una genealogia per garantire il sacerdozio concesso solo ai figli di Levi. Gli ebrei non erano i soli a registrare le genealogie, troviamo tracce di questa pratica tra gli antichi egizi, i greci e romani.

Tra gli Arabi beduini la conoscenza della propria genealogia (ansab) costituiva un titolo di particolare eccellenza e di lustro. Tra le iscrizioni thamudene, ad esempio, il nasab (vincolo di filiazione, introdotto dal termine arabo ibn, ossia “figlio di”, o bint, ovvero “figlia di”) si poteva allungare a ritroso per oltre dieci generazioni. L’esempio più lungo registra ben 14 generazioni precedenti al nome presente sull’iscrizione.

Con l’Islam, la sedentarizzazione quasi totale degli Arabi fece diminuire alquanto tale studio, anche se esso rimase comunque praticato, dal momento che le generazioni successive a quelle dei primi musulmani (spesso neppure arabi) avevano grande interesse a conoscere tutto il possibile dei “primi” (awaʾil) a convertirsi alla fede islamica.

La scienza delle genealogia ha quindi svolto un ruolo fondamentale per tracciare indirettamente anche la prima storia dell’Islam, tanto che un proverbio asserisce che l’Islam sopravviverà fintanto che sia conservata e praticata la “conoscenza degli ansab“.

Sarà solo in tempi recenti che ad esempio in Turchia il fondatore e primo presidente della Repubblica Turca, Mustafa Kemal Atatürk, introdurrà l’adozione di regolari cognomi di famiglia come era uso nel mondo occidentale.

Bibliografia

Guida alla ricerca genealogica. Lorenzo Caratti di Valfrei, CLUEB 1998
Dizionario dei cognomi italiani, Emidio De Felice, Mondadori 1978
Il grande libro dei cognomi, Mario Sala – Elena Moiraghi, Piemme 1995

Fonte: Wikipedia



Categorie:001- [METODOLOGIA DELLA RICERCA STORICA - METHODOLOGY OF HISTORICAL RESEARCH]

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