La gerarchia vaticana- Struttura della Curia romana
La Curia romana è il complesso di organi ed autorità che costituiscono l’apparato amministrativo della Santa Sede, che coordina e fornisce l’organizzazione necessaria per il corretto funzionamento della Chiesa cattolica e il raggiungimento dei suoi obiettivi. Viene generalmente considerata il governo della Chiesa.
Curia nel latino medioevale e dell’epoca successiva, significava “corte”, nel senso di “corte reale” piuttosto che in quello di “corte legislativa” (anche se i due significati sono storicamente correlati). La Curia romana, quindi, è la Corte papale, e assiste il Papa nello svolgimento delle sue funzioni.
In questo senso la Curia romana è cresciuta poco per volta nella storia della Chiesa cattolica, raggiungendo l’apogeo della sua importanza durante l’ultimo periodo del potere temporale del Papato, cessato de facto nel XIX secolo con l’annessione all’Italia dello Stato Pontificio e formalmente con i Patti Lateranensi del 1929.
I seguenti organi o cariche, secondo il Servizio d’Informazione del Vaticano (vedi sito web ufficiale), compongono la Curia:
La Segreteria di Stato
La Segreteria di Stato (Secretaria Apostolica) – creata nel XV secolo, è il dicastero dei più stretti assistenti del Papa. È guidato dal Cardinal Segretario di Stato. Al suo interno è articolato in:
Sezione per gli Affari generali
Sezione per i Rapporti con gli Stati
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Le Congregazioni
L’ultima riforma della Curia Romana è avvenuta sotto il pontificato di papa Giovanni Paolo II la Costituzione Apostolica Pastor Bonus, del 28 giugno 1988. Le congregazioni hanno perso, a favore della Segreteria di Stato, il primato curiale, pur restando l’asse portante del governo papale: il loro numero è stato portato a nove e molti dei loro compiti sono stati delegati ad organismi di nuova istituzione quali i Consigli, le Commissioni e altri Uffici.
La Congregazione per la dottrina della fede, un tempo la Sacra Congregazione dell’Inquisizione Universale, in seguito la Sacra Congregazione del Sant’Uffizio
La Congregazione per le chiese orientali, un tempo la Congregatio de Propaganda Fide pro negotiis ritus orientalis
La Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti
La Congregazione per le cause dei santi
La Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli, meglio nota come Congregazione di Propaganda Fide
La Congregazione per il Clero, originata dal Concilio di Trento come Sacra Congregatio Cardinalium Concilii Tridentini Interpretum
La Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica
La Congregazione per l’educazione cattolica (dei seminari e degli istituti di studi), nata come Congregatio pro universitate studii romani, e successivamente come Congregatio de Seminariis et Studiorum Universitatibus
La Congregazione per i vescovi (Congregatio pro Episcopis)
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I Tribunali
La Penitenzieria apostolica
Il Supremo tribunale della segnatura apostolica
Il Tribunale della Rota Romana (meglio noto come Sacra Rota)
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I Pontifici Consigli
I Pontifici consigli sono dei particolari uffici della Curia romana sorti soprattutto a partire dal concilio Vaticano II e sono stati riconosciuti per la prima volta come “dicasteri” con la costituzione apostolica Pastor Bonus promulgata da papa Giovanni Paolo II il 28 giugno 1988.
Nell’ordine curiale, i consigli seguono gerarchicamente la segreteria di Stato, le congregazioni e i tribunali pontifici. Sono presieduti da un vescovo “presidente”: il presidente è assistito nel suo ufficio da un segretario (di regola, un vescovo titolare).
I pontifici consigli sono dodici:
Pontificio Consiglio per i Laici
Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani
Pontificio Consiglio per la Famiglia
Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace
Pontificio Consiglio «Cor Unum»
Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti
Pontificio Consiglio della Pastorale per gli Operatori Sanitari
Pontificio Consiglio per l’Interpretazione dei Testi Legislativi
Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso
Pontificio Consiglio della Cultura
Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali
Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione
La costituzione apostolica Pastor Bonus del 1988 prevedeva pure un Pontificio consiglio per il dialogo con i non-credenti, fondato nel 1965 da Paolo VI. Nel 1993, Giovanni Paolo II unisce il Pontificio consiglio per il dialogo con i non credenti al Pontificio consiglio della cultura.
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Il Sinodo dei vescovi
Il Sinodo dei Vescovi è un’istituzione permanente del Collegio episcopale della Chiesa cattolica. Fu papa Paolo VI che lo istituì il 15 settembre 1965 in risposta al desiderio dei padri del Concilio Vaticano II per mantenere viva l’esperienza dello stesso Concilio. Il documento con cui fu istituito il Sinodo è la lettera apostolica-Motu proprio Apostolica sollicitudo. È un’assemblea dei rappresentanti dell’episcopato cattolico che ha il compito di aiutare con i suoi consigli il Papa nel governo della Chiesa universale.
Il Sinodo dei vescovi è regolamentato dal Codice di diritto canonico nei can. 342-348. La sua attività è sempre convocata, presieduta e conclusa dal Romano Pontefice.
Sono membri effettivi del sinodo dei vescovi coloro che, appartenendo al collegio episcopale in forza della consacrazione sacramentale e della piena comunione con la Chiesa cattolica, sono stati eletti dai loro confratelli, oppure sono stati nominati direttamente dal Papa. Al sinodo possono anche partecipare dei non vescovi, invitati a motivo dalle proprie competenze o per altre ragioni di opportunità: il loro ruolo all’interno del sinodo viene in questo caso definito volta per volta.
Il sinodo si riunisce in tre forme:
- assemblea generale ordinaria: un’ampia rappresentanza di vescovi da tutto il mondo si riunisce con cadenza periodica (attualmente ogni tre anni) per discutere questioni di interesse generale;
- assemblea generale straordinaria: una più stretta rappresentanza di vescovi da tutto il mondo si riunisce all’occorrenza per discutere questioni urgenti di interesse generale;
- assemblea speciale: un’ampia rappresentanza di vescovi appartenenti ad una specifica area geografica si riunisce all’occorrenza per discutere questioni relative alla propria area.
Il sinodo esprime pareri e voti in forma consultiva, mai deliberativa. Tuttavia di norma il Papa prende spunto dalle conclusioni del sinodo per pubblicare una esortazione apostolica post-sinodale, ovvero un documento magisteriale che propone a tutta la Chiesa la riflessione svolta dal sinodo.
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Gli Uffici
La Camera apostolica
L’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica
La Prefettura per gli affari economici della Santa Sede
La Prefettura per la casa pontificia
L’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice
L’Ufficio del Lavoro della Sede Apostolica
L’Elemosineria apostolica
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Le Pontificie Commissioni
La Pontificia Commissione Ecclesia Dei
La Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa
La Pontificia Commissione di Archeologia Sacra
La Pontificia Commissione Biblica
La Commissione Teologica Internazionale
La Commissione Interdicasteriale per il Catechismo della Chiesa cattolica
La Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano
La Pontificia Commissione per l’America Latina
La Pontificia Commissione disciplinare della Curia romana
La Pontificia Commissione per le Relazioni Religiose con gli Ebrei
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I Pontifici Comitati
Il Pontificio Comitato di Scienze Storiche
Il Pontificio Comitato per i Congressi Eucaristici Internazionali
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La Guardia Svizzera
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Le Pontificie Accademie
Pontificia Accademia Cultorum Martyrum
Pontificia Accademia Ecclesiastica
Pontificia Accademia delle Scienze
Pontificia Accademia delle Scienze Sociali
Pontificia Accademia di Teologia
Pontificia Accademia Mariana Internazionale
Pontificia Accademia per la Vita
Pontificia Accademia Romana di Archeologia
Pontificia Accademia di Latinità
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Altre istituzioni collegate con la Santa Sede
Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme
Cappella Musicale Pontificia Sistina
Fabbrica di San Pietro
Fondazione Latinitas
Libreria Editrice Vaticana
Pontificio Istituto di Musica Sacra
Tipografia Vaticana
Si deve notare che è normale per ogni diocesi cattolica avere una curia nella sua amministrazione. Per la Diocesi di Roma, queste funzioni non sono gestite dalla Curia romana, ma dal Vicariato generale di Sua Santità per la Città di Roma, come previsto dalla costituzione apostolica Ecclesia in Urbe. Il Vicario Generale, tradizionalmente un cardinale, e il vicereggente, che detiene il titolo personale di arcivescovo, supervisionano il governo della diocesi facendo occasionale riferimento al Papa stesso.
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Bibliografia
P. Palazzini, Le Congregazioni Romane, in La Curia Romana nella Costituzione Apostolica «Pastor bonus», Città del Vaticano, Libreria Editrice Vaticana, 1990, pp. 189-205.
Categorie:I20.02 - Storia della Chiesa cattolica - History of the Catholic Church
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