Raccontare la storia
Laboratorio di Didattica della IIIH, III i, IV As, VAs, Vi H del Liceo Scientifico Galilei di Potenza- Anno 2012-2013
Raccontare la storia
“Quale sono le motivazioni in base alle quali alcuni (gli storici) sentono l’esigenza di descrivere la Storia?”. Molto dipende da questa domanda. Tra le motivazioni più evidenti c’è quella di mettere ordine nelle vicende del mondo degli uomini. Ma il mondo è una cosa abbastanza complicata, che neanche il più raffinato degli storici riesce a spiegare completamente. Questa complessità è aggravata dal fatto che noi stessi siamo osservatori e osservati. La storia è l’unica disciplina – insieme alla medicina – in cui il soggetto ricercatore coincide con l’oggetto dello studio.
Come ha scritto Luciano Canfora “Il termine greco Historia (passato successivamente al latino) vuol dire, letteralmente, ricerca, ma è anche sinonimo di indagine. Quindi, a rigore, è una parola che si riferisce all’intero ambito della conoscenza. Alcuni storici antichi o dell’età classica non la usavano nemmeno. Per esempio, Tucidide non definì mai historia la propria opera. Egli chiamava il risultato del proprio lavoro syngraphé, ovvero racconto scritto in prosa, anche perché era convinto che, dopotutto, la sua opera fosse ben più che un semplice racconto. Nel suo caso egli lo considerava un tipo di trattato, di tipo politologico. Nella sua mente una syngraphé era molto più che un semplice racconto di un fatto, sia pure importante. Il termine, poi, finì per essere relegato nell’ambito della narrazione dei fatti politico-militari, soprattutto perché i Romani, come ho già detto, lo ereditarono dai Greci, ricalcando la parola così come era nella propria lingua, e adottandola per descrivere l’attività storiografica. In seguito il significato della parola Historia ebbe ad estendersi. Per esempio, Plinio, è annoverato come autore di una Historia naturalis, cioè di una ricerca riguardante il mondo dei fenomeni naturali, della realtà, degli animali, dei minerali, e così via. Quindi, già in epoca romana, il termine aveva un significato omnicomprensivo”.
Nel V secolo a.C. il termine, in Erodoto (2, 113), passa dall’ambito giuridico a quello propriamente storico e possiede già la sua duplice natura (indicando tanto l’attività quanto il suo risultato). Ἱστορ condivide la stessa radice del perfetto oîda (“conosco”), legato a sua volta alla nozione del “vedere” espressa in indoeuropeo come *woid- (forma ricostruita), a sua volta ricadente in varie forme nelle lingue appartenenti a tale famiglia linguistica. Alla lingua italiana la parola storia è giunta attraverso il latino historia (“ricerca”, “conoscenza”), che discende dal greco historía.
È con il senso di “conoscenza acquisita tramite indagine” e “ricerca” che Aristotele usò il termine nel suo Περί Τά Ζωα Ιστορία (Peri Ta Zoa Istorìa) o, nella forma latinizzata, Historia Animalium.
Con in mente queste questioni abbiamo comunque deciso di tentare di raccontare la storia con un gruppo di classi del Liceo Scientifico G.Galilei di Potenza. La maggior parte dei contributi pubblicati in questo spazio proverrà da loro.
A.DeL.
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NUOVA STORIA CULTURALE / NEW CULTURAL HISTORY
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