Una battaglia per l’amnistia e il diritto di voto dei detenuti
Una battaglia estrema quella dell’ultraottantenne Marco Pannella giunto, per la prima volta, al sesto giorno di digiuno totale (fame e sete) nella sua battaglia per l’amnistia e il diritto di voto dei detenuti. Il leader radicale, che sabato ha accettato il ricovero in una struttura ospedaliera corre gravi rischi come ha confermato anche oggi il bollettino emesso dal collegio dei medici che lo hanno in cura. Ma nonostante l’allarme ripetuto dei sanitari Pannella continua ad andare avanti nella sua iniziativa nonviolenta (lo ha ripetuto anche questa sera: “continuo assolutamente lo sciopero totalé), nell’attesa – come ha riferito Rita Bernardini – che dalle istituzioni giunga questa volta qualche elemento concreto. E sempre la parlamentare radicale eletta nelle file del Pd si è fatta portavoce delle preoccupazioni dei medici: se non interrompe il digiuno totale, Pannella ha davanti a sé solo poche ore (di vita).
Il bollettino medico
”Persistendo il rifiuto ad ottemperare alla prescrizione della idratazione, si conferma ovviamente l’elevato grado di rischio di compromissione della funzionalita’ renale e di complicanze cardio-circolatorie e si ribadisce il pressante consiglio quantomeno a consentire l’inizio di una terapia reidratante per via endovenosa”: cosi il Prof. Claudio Santini sulle condizioni di Marco Pannella giunto al sesto giorno di digiuno totale della fame e della sete”.
I radicali: Pannella pone delle questioni, bisogna dargli delle risposte
Facendo lo sciopero totale della fame e della sete, non si può resistere a lungo, i medici dicono che ci sono poche ore davanti. Marco ci ha sempre insegnato che non bisogna preoccuparsi ma occuparsi delle questioni. Lui pone delle questioni che sono i problemi della vita democratica del nostro paese, gli stessi che pose anni fa, nel `76″. Lo ha detto Rita Bernardini (Radicali) a Tgcom24. “L`ho visto stamattina, a lui non si può chiedere di smettere, gli si devono dare – ha aggiunto – gli elementi per smettere. Ci tiene troppo a questo paese. Nel `76 si mossero personaggi di livello altissimo, oggi sembra che questo paese sia completamente addormentato rispetto ai problemi della democrazia.
Categorie:Uncategorized
Rispondi