L’uccisione del leader dell’ala militare di Hamas, Ahmed Jabari, ha riacceso la tensione tra Israele e la Striscia di Gaza.
Ahmed al Jabar, capo delle brigate Ezzedine Al Qasam, il braccio militare di Hamas, e’ stato centrato da un missile mentre si trovava a bordo di un’auto a Gaza con la sua guardia del corpo. Sono due degli otto morti palestinesi (tra i quali due bambini) in una giornata di raid e bombardamenti mirati ancora in corso. I feriti sono almeno 45. I colpi arrivano dal cielo e dal mare, dalle navi israeliane ancorate al largo di Gaza, e hanno centrato una ventina di obiettivi in tutta la Striscia, identificati come militari dall’esercito.
Dai territori palestinesi sono stati lanciati oltre 100 razzi a cui la difesa israeliana ha risposto con l’utilizzo di droni (anti-missili) e una fitta serie di raid aerei. L’escalation arriva al termine di cinque giorni di tensioni, che avevano visto il lancio di 120 razzi da Gaza e il ferimento di 8 israeliani, e la rappresaglia delle forze armate con la stessa di David che aveva ucciso sette palestinesi. Ma si realizza anche nel momento in cui Ramallah si prepara a chiedere all’Assemblea generale dell’Onu lo status di Paese osservatore: il presidente dell’Autorita’ nazionale palestinese ha condannato gli attacchi su Gaza. Si muove la diplomazia. La Lega Araba ha convocato una riunione straordinaria per discutere degli attacchi sferrati da Israele contro la Striscia di Gaza. Il segretario generale Nabil al-Arabi l’ha convocata su richiesta di Mohammed Morsi, presidente dell’Egitto, che ha richiamato in patria l’ambasciatore in Israele, e di Abu Mazen.
L’esercito israeliano e’ pronto a un’operazione “di terra”. “Se necessario”, ha riferito un portavoce militare, si scegliera’ questa opzione per smantellare le milizie che sparano razzi sulle citta’ israeliane. In serata e’ arrivata una reazione militare da parte di Hamas: diversi razzi sono finiti su Eshkol, nella regione di Ashdod, un altro su Dimona e un altro se Beersheva mentre il sistema militare Iron Dome ne ha intercettati 14.
Subito dopo l’omicidio mirato del suo capo militare, Hamas aveva minacciato: “Per Israele si sono aperte le porte dell’inferno”.
Un palazzo a Kiryat Malachi, nel sud di Israele, e’ stato colpito da un razzo: ci sarebbero tre morti. Altre persone sarebbero intrappolate nella struttura.
Lo ha detto un portavoce della polizia, Louba Samri. Secondo Magen David Adom (l’equivalente della Croce Rossa) – citata dai media – le tre persone uccise nel palazzo sono due donne e un uomo, tutti intorno a 30 anni.
Tra i feriti c’e’ anche un ragazzino di 4 anni. Altre due ragazzine sono state portate in ospedale a causa delle ferite provocate da schegge. Anche il padre di una di loro e’ rimasto ferito dall’attacco. Intanto, secondo quanto si è appreso, uno degli attacchi israeliani sulla Striscia di Gaza ha ucciso tre militanti palestinesi, secondo fonti mediche. Un primo bilancio indicava un morto, un uomo non identificato vicino alla città di Khan Younis.
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