Antonio De Lisa- Grecia ottomana

Per Grecia ottomana, s’intende l’occupazione da parte dell’Impero Ottomano della Grecia dal 1453 (anno della caduta di Costantinopoli) fino al 1821 (anno di inizio della guerra d’indipendenza greca), in realtà, si arrivò all’indipendenza ufficialmente solo nel 1829 per intervento delle potenze europee che sconfissero le forze del sultano nella celebre battaglia di Navarino.

Le conquiste dei turchi ottomani ebbero inizio molto prima della conquista di Costantinopoli. Tra il 1301 e il 1337, data della presa di Nicomedia,  l’intera Asia minore cadde sotto il loro potere. Approfittando dello stato di crisi dell’impero bizantino e delle guerre civili sotto l’imperatore Cantacuzeno, i turchi prendono Gallipoli nel 1334 e conquistano per gradi i Balcani. La Tracia, la Macedonia, la Tessaglia, l’Epiro cadono successivamente nelle loro mani. Nel 1362 essi si impossessano di Adrianopoli che diviene la prima capitale dell’impero ottomano; nel 1430, di Giannina e di Salonicco. Gli Stati serbo e bulgaro subiscono la stessa sorte. Due crociate occidentali organizzate dal papa non ebbero risultato. Gli eserciti dei crociati furono annientati nelle battaglie di Nicopoli (1396) e di Varna (1444).

Costantinopoli capitolò nel 1453 dopo una resistenza di oltre due mesi. Genova e Venezia, le potenze più interessate, preferirono farsi accordare dei privilegi commerciali nell’impero ottomano piuttosto che mettersi in guerra contro di esso. I due grandi sultani del secolo XVI, Solimano il Magnifico (1520-1566) e Selim II (1566-1574), riuscirono a cacciare i Cavalieri dell’ospedale di San Giovanni, i veneziani e i genovesi da tutto il Mediterraneo orientale: Rodi (nel 1522), Chio (nel 1566), Cipro (1570-1), il ducato di Nasso con le Cicladi (1579) diventarono possedimenti turchi. Solo Creta restava ancora ai veneziani.

Durante le guerre turco-venete, dal 1645 al 1715, i turchi completarono la conquista dei territori greci. Col trattato di Karlovitz (1699), che poneva fine alla prima di queste lunghe guerre, i turchi occupavano definitivamente Creta, che avevano cominciato a conquistare dal 1645, ma dovettero cedere ai veneziani il Peloponneso e l’isola di Egina, occupata da questi ultimi durante le operazioni del 1685-7. Questa occupazione del Peloponneso durò fino al 1715, quando i turchi riconquistarono definitivamente quella regione. Ai veneziani rimasero unicamente le isole Ionie.

Ali Pascià di Giannina, il “Bonaparte musulmano”

Ali Pascià di Giannina (1750?-1822), governatore della Grecia settentrionale, fu un personaggio di spicco nella storia ottomana, greca ed europea. Inglesi e francesi, nel corso dei loro contatti diplomatici con Ali, si trovarono di fronte un personaggio del tutto diverso da quello che emerge dalla letteratura “orientalista” che a lui si ispirò. Soprannominato da Byron “il Bonaparte musulmano”, Ali godeva nell’Adriatico orientale di una posizione di forza. Nel suo tentativo di secessione dallo stato ottomano, sfruttò i rapporti diplomatici tra Gran Bretagna, Russia, Francia e Venezia. Eppure, proprio mentre raggiungeva il culmine del suo potere, l’Europa lo rappresentava come irrazionale, crudele e inaffidabile.

L’eredità turca

La dominazione ottomana fu particolarmente dura per i greci: la lingua e la letteratura ellenica vennero spesso proibite e in molte zone fu imposta l’odiosa tassa di sangue, ogni riferimento all’Impero bizantino venne cancellato o messo a tacere con ogni mezzo.

I turchi tentarono inoltre di disperdere il popolo greco, favorendo l’immigrazione di popoli turchi e musulmani in Tracia (dove ben presto i greci divennero una minoranza), anche Atene e l’Attica in generale subirono l’immigrazione di parecchi albanesi musulmani. Però la lingua e la cultura greca riuscirono a sopravvivere, grazie soprattutto all’opera del clero ortodosso, che continuò ad insegnare la cultura e le tradizioni greche in vere e proprie scuole nascoste, tramandandole di generazione in generazione.

Nonostante ciò, Greci e Turchi condividono molte cose in comune: il caffè turco,  cotto direttamente in un pentolino; il Kompoloi\Tespih,  una specie di rosario usato da entrambi come passatempo; il Gyros viene fatto alla stessa maniera del Kebab ma con carni diverse: carne di montone, di maiale o di pollo, arrostita allo spiedo e servita con la pita, (un pane poco lievitato).

I principali scontri della guerra d’indipendenza greca ebbero luogo nel Peloponneso e nei dintorni di Atene, ma vi furono alcuni combattimenti anche in Epiro.

Antonio De Lisa

© Copyright 2010-22 – Rights Reserved



Categorie:Z07- Viaggio nel mondo classico e bizantino - Journey into the classical and Byzantine world

Tag:

5 replies

Trackbacks

  1. Antonio De Lisa- A est dell’Eden- Introduzione | Islamic Journal - مجلة الدراسات الإسلامية
  2. Antonio De Lisa- A est dell’Eden- Introduzione | Antonio De Lisa - Scritture / Writings
  3. Indice: A est dell’Eden. Viaggio nel mondo musulmano e mediorientale – ANTONIO DE LISA – SCRITTURE / WRITINGS
  4. Indice: A sud dell’Eden. Viaggio nel mondo musulmano e mediorientale – ANTONIO DE LISA – SCRITTURE / WRITINGS
  5. Indice: A sud dell’Eden. Viaggio nel mondo musulmano e mediorientale – NUOVA STORIA VISUALE – NEW VISUAL HISTORY

Lascia un commento